La transumanza, una tradizione che si rinnova

31 ottobre 2013

Scendono a valle con eleganza, il passo tranquillo scandito dal suono dei campanacci. Sotto l’attenta guida dei pastori raggiungono le stalle dove trascorreranno la stagione fredda prima di tornare in primavera tra l’aria, il sole e l’erba dell’alta valle. Ogni autunno, in un cammino uguale eppure sempre diverso, percorrono le strade delle province e sfilano attraverso i centri abitati seguendo i ritmi delle stagioni e dettando quelli dei paesi che incontrano lungo il percorso.

In provincia di Torino c’è un luogo che ha fatto della tradizione della transumanza una grande festa, punto d’incontro tra cittadini e malgari, bambini e natura, conoscenze e stili di vita differenti. Da tre anni ogni autunno Pont Canavese, piccolo comune che funge da “porta d’accesso” al Parco nazionale del Gran Paradiso, si anima di migliaia di visitatori venuti da ogni dove per partecipare al passaggio di vacche e pecore in paese, conoscere da vicino gli animali e scoprire qualcosa in più sulla vita dei pastori. Grazie a un gruppo di giovani pontesi che con passione organizzano la manifestazione e la promuovono portandola sul web e sui social network, la festa riesce ad attirare in valle più di 3.000 persone. «Se fossimo stati fortunati col tempo sarebbero stati molti di più – precisa soddisfatta Antonella Rosa, uno dei tanti volti de La Transumanza –. Portare tutte quelle persone a Pont è il compito meno gravoso, perché ciò che richiede più impegno è mettere d’accordo i malgari che decidono di aderire alla manifestazione. Sono in sette e ci riuniamo con loro in primavera, prima che salgano in alpeggio, per concordare la data e il tragitto della discesa in valle». Secondo i piani, hanno attraversato tutti insieme le vie di Pont lo scorso 6 ottobre riunendo più di cinquecento vacche. Fieri del proprio bestiame e pervasi di quello che l’organizzazione de La Transumanza definisce lo “spirito transumante”, hanno salutato la folla di bambini, cittadini e valligiani riunita per il loro passaggio. Con i piccoli ancora a bocca aperta in attesa delle pecore, l’organizzazione ha constatato “con sorpresa” che il pastore e il suo gregge stavano passando lungo la statale tangente il paese venendo meno agli accordi presi per riscattare il passaggio nelle vie di Pont di un altro pecoraio. «I motivi di certe invidie prescindono dall’organizzazione – spiega Antonella –. Nonostante questo piccolo inconveniente i pastori hanno dimostrato molta collaborazione. Attraversare il paese in festa è motivo di gioia e orgoglio, perché è in quella folla di persone che i malgari vedono riconosciuti il loro lavoro e il loro impegno. Oltre a mantenere viva, rinnovandola, la tradizione della transumanza cerchiamo di aiutare le persone a comprendere il ruolo dei pastori nella società, per il lavoro fondamentale che svolgono per la montagna e la pianura».

Grazie all’impegno del Comune e del Parco e al sostegno di Eataly e Slow Food, il gruppo sta già lavorando alla prossima transumanza: l’appuntamento è fissato per il prossimo autunno.
Daria Rabbia

Info: www.latransumanza.it
Guarda l’intervista a protagonisti e organizzatori della Transumanza realizzata da Orso TV

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