Inchiesta Cm: Valchiusella, Sacra e Dora Baltea Canavesana

31 gennaio 2011

Marina Carlevato è una di quelli che credono veramente nelle potenzialità di sviluppo del territorio montano. Che di questi tempi non è una cosa scontata. Dopodiché è anche chiamata a presiedere l’ennesima “struttura senza gambe” nata ufficialmente dal primo gennaio del 2010: la Comunità montana – o agenzia di sviluppo del territorio – Valchiusella,Valle Sacra e Dora Baltea Canavesana.
«Dicono che dobbiamo essere delle agenzie di sviluppo del territorio? – spiega la presidente, sindaco di un comune di valle dal 2004 e dipendente dell’Arpa Piemonte – Benissimo, allora devono dotarci di strumenti e risorse almeno per partire. Altrimenti come si fa?». Marina Carlevato critica soprattutto il taglio repentino dei fondi destinati alle CM: «Avrebbero dovuto diminuirli in modo graduale – dice – invece hanno prima soppresso i trasferimenti ministeriali del Fondo italiano per la montagna e poi lasciato in forse fino all’ultimo la cifra di quelli regionali. Siamo rimasti disorientati. Per cui il 2010 è stato un anno di totale incertezza. Ora hanno stanziato 20 milioni di euro. Ma chissà come verranno divisi? E per il 2012 chissà?».
Questa l’aria che tira nella trincea in cui è costretta a combattere quotidianamente la CM, ultimo anello debole dei vari livelli di amministrazione territoriale. Ma per quanto riguarda la popolazione locale? Come giudicano il passaggio da CM ad AST (Agenzia di sviluppo del territorio) le persone che vivono e lavorano in valle? «L’unico beneficio apportato dalla riforma è che non hanno chiuso la CM – commenta Piermario Barbero, responsabile di zona della Coldiretti –. In realtà poi non ci sono stati per ora cambiamenti visibili, se non il fatto che gli utenti si sentono un po’ più sballottati. Ogni valle continua a fare riferimento agli uffici di zona come prima. Eppure fino a che le varie realtà non si fondono veramente insieme, non riusciranno mai a rappresentare tutti. Da quello che si è capito l’accorpamento è stato un obbligo imposto per la sopravvivenza dell’ente, ma se poi non si lavora sull’armonizzazione dell’ente unico è un pasticcio. Anche perché per un agricoltore delle valli a fianco della Valchiusella è un onere doversi recare preso la sede centrale».
E la difficoltà a far interagire fra loro i soggetti presenti sul territorio la presdente Marina Carlevato l’ha ben in mente: «Stiamo cercando di promuovere incontri di settore – spiega – ad esempio tra le aziende vitivinicole del territorio. E realtà che fino a ieri non si conoscevano oggi si siedono a discutere strategie comuni». E poi anche la nuova CM Valchiusella,Valle Sacra e Dora Baltea Canavesana, come tutte le altre del Piemonte ha nei suoi obiettivi futuri i soliti buoni propostiti:
aiutare le aziende, promuovere il turismo, sfruttare le fonti di energia rinnovabile interne e trasformarsi in una vera agenzia di sviluppo del territorio.
Ma ammonisce la presidente: «Speriamo che la Regione confermi i contributi per il 2012. Poi in base alle risorse in nostro possesso decideremo se sviluppare più uno o l’altro settore». Nella speranza che la Regione decida prima di quanto ha fatto per il 2011, con buona pace della possibilità da parte delle CM di poter pianificare il proprio lavoro.
Maurizio Dematteis

Info: www.valchiusella.it

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