Il punto di vista del guardaparco

31 maggio 2011

Il Parco naturale dell’Alta Valle Pesio e Tanaro si sviluppa attorno al Massiccio del Marguareis, al centro delle Alpi Liguri, e comprende per l’appunto le due valli: la Valle Pesio e una porzione dell’Alta Val Tanaro. La sua particolare posizione, con un clima che risente degli influssi marini provenienti dal vicino Mediterraneo, lo ha reso noto per la varietà della flora. Il Parco conserva infatti circa un quarto delle specie vegetali presenti in Italia. E la sua fauna non è da meno, dal momento che camosci, aquile, cervi, caprioli e galli forcelli ne popolano il territorio. Inoltre da qualche anno è ricomparso il lupo, fonte di discussioni infinite tra la popolazione residente.
Altra importante caratteristica naturale dell’area è il fenomeno del carsismo, localizzato prevalentemente nel Massiccio del Marguareis e Mongioie. Con più di 150 km di sviluppo sotterraneo di grotte, molte delle quali ancora inesplorate, ha nel complesso di Piaggia Bella la grotta più lunga, con oltre 36 km di sviluppo e quasi un chilometro di profondità. Il complesso carsico è un vero santuario per gli appassionati e gli studiosi di speleologia.
Ma prerogativa dei parchi, oltre naturalmente alla tutela dell’ambiente, è anche quella di dover promuovere lo sviluppo del territorio e di chi vi abita. “Compito del parco – si legge sullo statuto – è di promuovere le iniziative atte a favorire lo sviluppo economico e sociale dei territori”. Compito che spesso, purtroppo, finisce in secondo piano. Ma non nel Parco naturale dell’Alta Valle Pesio e Tanaro, dove guardiaparco come Massimo Sciandra sono attenti non solo alla salvaguardia di flora e fauna, ma anche alle attività economiche e sociali degli abitanti del territorio. Impegnandosi in prima persona nel mantenimento dei sentieri, ma anche in progetti di recupero dei pascoli, nel corso dei quali si impegnano, come nell’esempio dei terrazzamenti sopra l’abitato di Carnino, a rimuovere personalmente la selva che avanza.
Maurizio Dematteis

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