Banda larga: mito o realtà?

6 settembre 2014

Dei tre sistemi per collegare un territorio a internet tramite banda larga solo uno è davvero efficace, ma altrettanto costoso: la fibra ottica. Siccome nessun Internet Service Provider privato è disposto a posare chilometri di cavi ultramoderni per servire il piccolo paese – quanto a popolazione e a potenziali clienti – alla testata di una valle, i comuni delle montagne piemontesi sono stati costretti a utilizzare altre tecnologie, meno costose e meno affidabili, per connettersi con il mondo. La trasmissione del segnale internet via radio è un servizio fondamentale per enti pubblici, cittadini e imprese che operano nelle terre alte, ma viene erogata in maniera profondamente differente tra una zona e l’altra. Per indagare meglio la questione, abbiamo individuato due valli confinanti, Varaita e Maria, dove si registrano pareri notevolmente discordanti sulla soddisfazione dei clienti.
Per questo abbiamo effettuato un’intervista doppia ad Alfredo Campi, sindaco di Pontechianale (Val Varaita) e a Roberto Colombero, sindaco di Canosio (Val Maira).
In che anno avete stabilito il collegamento con banda larga del vostro Comune?
Alfredo Campi. «Nel 2012 siamo passati dalla connessione telefonica a 56k al sistema attuale via radio che, ci tengo a sottolineare, fornisce una banda piuttosto stretta».

Roberto Colombero. «Nel 2010 la Comunità Montana e Maira Spa (www.mairaspa.it) hanno attivato il servizio attuale che eroga 3 megabyte in download collegando via radio l’intera alta valle, da Macra in su. La parte bassa era già stata coperta da un provider privato».

Che tipo di servizio è stato attivato?
A. C. «Ci siamo affidati a una ditta privata di Mondovì che ha stabilito un sistema di ponti radio con cui connetterci alla pianura. Il Comune ha affrontato una piccola spesa per coprire il costo dell’attivazione. I privati che avviano la connessione pagano un canone annuale, mentre il Comune non sostiene spese aggiuntive. In generale la connessione è presente in tutte le frazioni del comune con qualche problema a Castello».
R. C. «Le spese per la creazione della rete sono state sostenute dalla Comunità Montana tramite finanziamento regionale e dalla Maira Spa, senza pesare sui bilanci comunali. I privati che vogliono collegarsi devono installare una propria antenna, in seguito pagano un canone annuale concorrenziale con quel che si spende in pianura. Ogni borgata abitata è connessa. Inoltre ogni comune ha attivato un’area wi-fi dove cittadini e turisti possono accedere a internet gratuitamente per due ore al giorno».
Quali sono i principali disservizi che subite?
A. C. «La rete funziona a singhiozzo perché quando soffia il vento le fronde degli alberi sono in grado di interrompere il funzionamento di internet. Figuriamoci quando c’è un temporale, o peggio, una nevicata. Per il funzionamento della macchina comunale è un bel problema perché ormai tutta la burocrazia avviene per via telematica. Noi spesso non riceviamo nemmeno le mail».
R. C. «Gli unici inconvenienti che possono capitare sono prevalentemente legati alle interruzioni dell’elettricità, ma si tratta di casi estremamente sporadici, legati a problematiche esterne alla rete stessa. Per quanto ricordo, nemmeno durante gli inverni più nevosi abbiamo subito disservizi di alcun genere».
Simone Bobbio

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