Antagonisti di Melle, pirati di montagna

16 ottobre 2023

Potrebbero chiudere in inverno ma non lo fanno, perché la luce del bar, una porta aperta tutto l’anno fa la differenza. Ne sono convinti gli Antagonisti di Melle, 200 abitanti, minuscolo paese della media Valle Varaita. È sulla strada che collega il Piemonte alla Francia attraverso le Alpi e i 2700 metri del colle dell’Agnello. Tanta storia alle spalle che si scontra con il difficile presente di gran parte delle terre alte, sempre meno abitate e produttive.

È qui che i fondatori degli Antagonisti, Fabio Ferrua e Enrico Ponza, hanno messo radici. Nati in valle anche loro, se ne erano andati in città, a Torino. Ma 11 anni fa hanno deciso di tornare e per poterlo fare si sono inventati un lavoro partendo dalla loro passione comune, la birra. Oggi sono la guida del gruppo di giovani che a Melle gestisce un bar, il Birroschio, un ristorante, l’Officina, e un ostello.

L’idea ha preso forma dopo un viaggio in Belgio tra birrifici artigianali in realtà rurali. “Luoghi che ci hanno ricordato il nostro paese – racconta Fabio – e ci siamo detti: perché non provarci anche noi? E ha funzionato.”

Con il nome di Gipsy Brewers hanno iniziato vendendo le loro birre con un furgone in piazza. Nel 2014 è arrivata l’Officina, bistrot aperto in una vecchia casa acquistata e ristrutturata. Poi si sono aggiunti la gelateria Fioca, che propone anche il gusto fieno, e il bar. Tre anni fa si sono aggiudicati il bando comunale per la trasformazione in ostello della ex scuola. Un tassello importante nella filosofia degli Antagonisti, perché consente di fermarsi oltre la gita di un giorno e scoprire cosa offre la valle e cosa significa vivere in montagna. Tutte le attività sono in capo ad una SNC, società a nome collettivo, che ha 12 dipendenti fissi a cui si aggiungono in estate altrettanti stagionali. Grazie agli incassi estivi riescono a pagarsi gli stipendi anche d’inverno: “Noi presidiamo il territorio – spiega Giuliana Radosta – lo diciamo a quelli che vengono a fare i controlli fiscali e si stupiscono che a volte in un giorno stacchiamo 20 scontrini”

Giuliana, che si occupa della comunicazione, ha 31 anni, viveva e lavorava a Torino. Si è trasferita a Melle 4 anni fa, attratta dagli obiettivi del progetto, da uno stile di vita diverso, comunitario.  La stessa scelta ha fatto Valeria Burini, 29 anni: mastra birraia, arrivata per uno stage ha deciso di fermarsi e ha preso casa a Melle. «Voglio sperimentarmi in una dimensione diversa da quella cittadina – racconta –; so bene che l’inverno non sarà facile. Ma voglio confrontarmi anche con la noia.»

E c’è chi ha potuto restare. Come Giacomo Risso, 21 anni, che è nato qui ed è responsabile di sala del ristorante. O come lo chef Samuel Dutto, 23 anni di Piasco, un altro paese della valle, che ora vive a Melle. «Qui si sta bene – dice – siamo un gruppo di giovani.  E sono convinto che questo progetto sia importante per tutto il paese.»

In cucina si usano solo materie prime locali di qualità, con l’idea di nutrire e non solo sfamare. Le verdure di stagione arrivano in buona parte dal loro orto. Poi ci sono campi più grandi coltivati a rotazione insieme ad altre realtà e imprese della valle. Quest’anno ad esempio le patate sono state piantate in una frazione alta di Melle anche per Juri Chiotti, lo chef che condivide la visione degli Antagonisti. Ha lasciato il ristorante di Cuneo dove si era conquistato una stella Michelin per aprirne il suo in Val Mala, nella frazione con vista sul Monviso dove è nato suo padre.  E non a caso l’ha chiamato “Reis” che significa radici. Ma ci sono anche altre attività nella rete tessuta dagli Antagonisti.

«Una valle per crescere ha bisogno di tante realtà produttive diverse che – sostiene Giuliana – sappiano collaborare valorizzando le singole specificità, la storia di ognuna. È questa la ricchezza di un territorio.»

Gli Antagonisti sono orgogliosi di essere cresciuti da soli, i contributi pubblici ottenuti sono stati davvero pochi, dicono.  Il bilancio è positivo: «La nostra comunità funziona bene anche se siamo ancora alla ricerca di un equilibrio economico più solido. Non è facile, le regole cambiano velocemente, le tasse sono tante – dice Luca Ferrua –. Servirebbero norme diverse per le piccole imprese come la nostra che operano in territori marginali. E invece sono le stesse.»

Non possono permettersi ad esempio di avere un dipendente in più per l’ostello.

Sogno e fatica, Giuliana riassume così l’esperienza degli Antagonisti: «Devi sognare perché vivere qui è bello ma faticoso. Venite a trovarci in settimana d’inverno e lo capirete. Mancano tante cose. Finalmente da quest’anno a Melle c’è l’asilo, un servizio indispensabile per le famiglie che vogliano restare.»

C’era tutto il paese, sindaco in testa, all’inaugurazione a settembre della “Casa dei Liberi” che accoglie bimbi da tre mesi a sei anni. A crearlo Anna Isaia e Alessia Fino. Due intraprendenti maestre di 24 anni: dopo l’esperienza dell’estate ragazzi, frequentata da tanti bambini di Melle e non solo, hanno deciso di investire sul loro futuro e comprato i locali che ospitano il baby parking. Perché vogliono vivere dove sono nate.

Ha contagiato altri giovani il sogno dei fondatori degli Antagonisti: si sono chiamati così perché hanno fatto una scelta controcorrente, fuori dalle logiche economiche considerate vincenti. Ma “ant” in inglese significa formica, ricorda Fabio Ferrua: «Noi come formichine abbiamo coltivato il nostro progetto, abbiamo seminato e adesso cominciamo a raccogliere».

Claudia Apostolo e Milena Boccadoro

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