Alta Valsesia: verso un parco internazionale

31 maggio 2011

Fondato nel 1979, il Parco Naturale Alta Valsesia si amplia nel 1985, comprendendo tutte le testate vallive della parte alta del bacino idrografico del Sesia. I 7000 ettari del parco inglobano i comuni di Alagna, Carcoforo, Fobello, Rima, Rimasco e Rimella. Alla ricchezza del patrimonio naturale si aggiunge quella storico-culturale della presenza della minoranza walser. Nel 1990 il Parco diventa ente strumentale della Regione Piemonte, ottenendo l’autonomia gestionale e eleggendo i propri organi interni: un Presidente, una Giunta esecutiva, un Consiglio. A Varallo hanno sede gli uffici del personale che si occupano delle questioni organizzative e della gestione operativa del parco. «Non ci sono concorsi da tempo immemorabile – dice con rammarico Sandro Bergamo, guardiaparco da oltre trent’anni, nonché sindaco di Alagna –. Il personale è sottodimensionato: siamo nove persone in tutto, sei guardiaparco e tre impiegati, di cui due part-time. Due pensionamenti non sono mai stati sostituti». La riduzione del personale corrisponde anche a un taglio netto delle risorse economiche: dagli oltre 100 mila euro di due anni fa, la Regione Piemonte ha ridotto i finanziamenti a meno della metà: «Con i fondi dimezzati – prosegue Sandro Bergamo – stiamo facendo dei veri e propri salti mortali per la gestione del parco e per garantire le attività didattiche e di ricerca. Abbiamo qualche risorsa che arriva da fondi europei, ma soltanto per progetti specifici. Per la gestione quotidiana, spesso ci rimettiamo di tasca nostra, paghiamo la benzina dei mezzi di servizio. La grande passione per il nostro lavoro si traduce in ore di lavoro volontario. Perché noi ci crediamo».

Purtroppo, però, a non credere all’importanza dei parchi e delle aree protette sembrano gli amministratori regionali e nazionali: «Sono molto preoccupato per le politiche ambientali attuali, perché l’incredibile patrimonio naturale tutelato dai parchi è messo a rischio a causa dell’assoluta indifferenza a livello politico. Abbiamo cercato interlocutori sia a Torino sia a Roma, ma siamo rimasti inascoltati». A livello locale, invece, le cose sembrano andare diversamente: già il fatto che tra i dipendenti del parco ci siano due sindaci e tre amministratori comunali garantisce continue sinergie tra l’ente e i comuni del territorio, in un’ottica di salvaguardia dell’ambiente che si traduce in azioni e documenti congiunti. Il parco è un organo di garanzia per la tutela territoriale, monitorando tutti gli interventi, soprattutto quelli legati agli impianti sciistici nei siti di interesse, che necessitano di una valutazione di impatto ambientale. La presenza ultratrentennale del Parco Naturale Alta Valsesia, dunque, ha inciso profondamente sulla gestione del patrimonio naturale, attraverso il monitoraggio, ma anche attraverso azioni di educazione ambientale.
«I turisti sono molto cambiati negli anni – sottolinea Sandro Bergamo –: la loro presenza è cresciuta molto, sia in termini numerici, sia in termini di qualità, anche grazie al nostro lavoro. Il nostro monitoraggio del territorio passa attraverso la conoscenza diretta e profonda della natura, degli animali, ma anche delle opere dell’uomo che teniamo costantemente sotto controllo. Perché l’ambiente è un patrimonio che va tutelato per il bene di tutti».
Ma il parco è anche una vera e propria risorsa territoriale, anche per il significativo sistema economico che ha attivato. «Il parco di per sé non produce reddito, ma reddito indotto per il territorio – sostiene Bergamo –. Nei due mesi estivi, le 40-50 mila presenze di visitatori del parco fanno lavorare gli alberghi, i rifugi, i servizi commerciali. Senza contare il lavoro dato alle imprese che sistemano i sentieri, che ristrutturano edifici e alpeggi nel territorio del parco. Bisognerebbe sottolineare di più il reddito indotto legato alla presenza del Parco Naturale».
Nonostante la profonda crisi che tutti i parchi regionali stanno attraversando e la scarsa attenzione da parte degli interlocutori istituzionali, si guarda al futuro e soprattutto ad un ambizioso progetto che da qualche anno rimbalza tra i due versanti del Monte Rosa: «Negli anni, il Parco Naturale Alta Valsesia ha realizzato molte cose importanti – sottolinea Bergamo –, ma le mete più belle sono quelle ancora da raggiungere. Il nostro progetto più ambizioso, che aprirebbe nuove prospettive al nostro parco e al territorio, è la realizzazione di un parco internazionale con le aree protette svizzere. Da qualche anno ci sono contatti con la Svizzera e l’interesse reciproco c’è. Anche in questo caso, però, dovremmo essere supportati dalle istituzioni regionali e nazionali per procedere a un accordo così importante. Noi continuiamo a crederci».
Valentina Porcellana

www.parcoaltavalsesia.it

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