Alla scoperta delle pratiche alimentari tradizionali e sostenibili nelle Alpi

18 luglio 2017

Si inaugura oggi la nuova rubrica di Dislivelli.eu dedicata al patrimonio culturale alimentare nelle Alpi, che racconterà le attività dell’associazione nell’ambito del progetto Alpfoodway, finanziato dal programma Interreg Spazio Alpino 2014-2020.
Nei prossimi tre anni, in questa rubrica racconteremo il percorso del progetto nelle valli del Piemonte, dove Dislivelli esplorerà le pratiche tradizionali legate alla produzione, alla trasformazione e al consumo (foodway), coinvolgendo le comunità locali che le custodiscono e che le mettono in atto ancora oggi, adattandole alle caratteristiche della società montana contemporanea.

L’obiettivo del progetto è quello di studiare il patrimonio culturale intangibile legato al cibo in tutto l’arco alpino, cercando di individuarne le caratteristiche comuni nelle terre alte dei sei paesi sui quali si estendono le Alpi.
La cultura alimentare è un elemento fondamentale dell’identità alpina che, attraverso la produzione del cibo, le ricette tradizionali e i rituali che ne circondano il consumo, racconta il rapporto tra le popolazioni di montagna e l’ambiente naturale e il paesaggio dei territori che abitano, svolgendo inoltre il ruolo di collante per le comunità locali e un importante veicolo di integrazione per chi di queste comunità entra a far parte, provenendo da altri luoghi, vicini e lontani.
La globalizzazione della produzione e dei consumi alimentari, lo spopolamento di alcune vallate, il moltiplicarsi di regole e normative igieniche e la sempre più evidente disconnessione tra il cibo e il territorio che lo produce stanno portando però molte di queste pratiche a rischiare la scomparsa.
AlpFoodway si propone di partire dalla cultura alimentare esistente e dalle molte pratiche ancora esistenti per costruire le basi per la costruzione di un’identità alpina transazionale fondata sui valori espressi dalla cultura alimentare e per immaginare modelli di sviluppo sostenibile delle aree alpine periferiche basati sulla conservazione e la valorizzazione di questo patrimonio.
Partendo dalla mappatura del patrimonio alimentare tradizionale, il progetto costruirà un inventario online innovativo, realizzerà corsi e moduli formativi e costruirà una piattaforma di scambi culturali basata su eventi e percorsi turistici, arrivando all’approvazione di una Carta dei Valori del Patrimonio Alimentare Alpino e alla creazione delle basi per iscrivere l’Alpine Foodway nella lista del Patrimonio Culturale Intangibile dell’UNESCO.
Le comunità locali non saranno solo oggetto di studio, ma attori protagonisti del progetto, attraverso il coinvolgimento delle comunità di pratica in una riflessione sulle tradizioni alimentari esistenti e sul ruolo che queste possono avere per lo sviluppo sostenibile delle Alpi del futuro.

Il progetto, che dispone di un budget triennale di 2,5 milioni di euro, coinvolge 14 partner distribuiti in tutti i paesi alpini: Polo Poschiavo (CH, capofila), Ethnographic and Social History Archive – D.G. Culture, Lombardy Region (AESS – Archivio di Etnografia e Storia Sociale – D.G. Culture, Regione Lombardia, IT), CREPA – Centre régional d’études des populations alpines (CH), Regione Autonoma Valle d’Aosta (IT), Comunità Montana di Valle Camonica (IT), Trentino School of Management (IT), Associazione Dislivelli (IT), Kedge Business School (FR), Syndicat Mixte du Parc naturel régional du Massif des Bauges (FR), Agenzia di Sviluppo regionale della Primorska Settentrionale (SLO), Agenzia di Sviluppo regionale della Gorenjska Superiore (SLO), Centro di Ricerca dell’Accademia Slovenia di Scienza ed Arte (SLO), Dipartimento di Management Strategico, Marketing e Turismo dell’Università di Innsbruck (AT), Scuola Superiore di Scienze Applicate di Monaco di Baviera (DE).

Info: https://goo.gl/MZp5Y5

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