di Matteo De Bellis

Il progetto “Minimum Living in the Alps“, avviato nel 2018, nasce dall’unione tra la passione per la montagna e l’interesse per l’architettura ad alta quota. Mira a esplorare e documentare i bivacchi alpini, microarchitetture che rappresentano un punto di incontro e di equilibrio tra funzionalità, ingegneria e design, nel doveroso rispetto per l’ambiente che li ospita. Attraverso la mappatura di 82 bivacchi distribuiti su tutto l’arco alpino, di cui 32 selezionati per un’analisi dettagliata, il progetto indaga le loro storie, le loro diverse tipologie architettoniche e i loro adattamenti all’ambiente naturale. Riflette inoltre l’esperienza diretta vissuta dal promotore, che, nel pernottare in queste strutture, ha potuto testare le varie soluzioni progettuali e i diversi materiali impiegati, oltre a comprendere il valore emotivo e sensoriale dell’interazione con la montagna.

Questi manufatti, più che semplici rifugi, raccontano una tradizione progettuale che coniuga funzionalità ed estetica. Attraverso una ricerca approfondita, comprensiva di una documentazione fotografica, si mettono in luce le loro peculiarità e la loro evoluzione, che li ha trasformati da spartani ed essenziali punti d’appoggio per esperti alpinisti a veri e propri simboli caratteristici della montagna. Tradizionalmente i bivacchi fungevano da rifugi di emergenza per scalatori, ma oggi rappresentano mete ambite anche da escursionisti senza velleità alpinistiche, riflettendo una nuova e più diffusa sensibilità verso l’architettura in alta quota, capace di offrire esperienze sensoriali speciali, in affascinanti contesti ambientali estremi. Questa nuova tendenza accentuata nel periodo post COVID, porta con sé interrogativi sulla sostenibilità, richiedendo che ogni nuovo intervento rispetti in primis l’ambiente e soddisfi reali esigenze pratiche, evitando una proliferazione di strutture superflue.

Il progetto include anche una mappatura fotografica dei bivacchi per stimolare riflessioni sul loro stato di conservazione. Tale analisi è cruciale per identificare e mirare a interventi di riprogettazione per le strutture in stato di deterioramento, comprese quelle con amianto o quelle con problemi strutturali verificatisi nel tempo. Aspira, inoltre, a sviluppare strategie di manutenzione e valorizzazione sostenibile, assicurando che i bivacchi continuino a rispondere alle reali necessità di alpinisti ed escursionisti. Essi si pongono come esempi significativi di architettura sostenibile, esprimendo una filosofia minimalista, che intende promuovere un dialogo rispettoso con la natura. Dettagli come la scelta dei materiali e l’organizzazione degli spazi interni dimostrano che l’architettura può armonizzarsi con contesti estremi senza compromettere l’equilibrio ambientale.

“Minimum Living in the Alps” invita a una profonda riflessione sull’essenza di vivere la montagna, sottolineando l’importanza della cura e del rispetto per questi luoghi severi, ma fragili, che necessitano protezione da inutili e dannose antropizzazioni. Nel contesto contemporaneo, emerge il rischio che tali bivacchi diventino mere attrazioni turistiche “instagrammabili”, venendo

meno alla loro indispensabile funzione primaria di riparo e sicurezza. Per questo è fondamentale promuovere un turismo lento e consapevole verso le Alte Terre, che comunichi i valori essenziali dell’ambiente montano e incoraggi un approccio rispettoso.

L’intento del progetto è porsi come osservatorio critico, evidenziando la sottile linea tra la necessità funzionale suddetta e la riduzione a prodotto di puro e sterile consumo estetico. Si auspica e ci si impegna affinché ogni bivacco preservi il suo valore intrinseco di essenzialità, rimanendo una presenza discreta e armoniosa nel paesaggio, fedele al suo ruolo. Questo percorso intende celebrare la bellezza spettacolare della montagna, dispensatrice di valori e insegnamenti: rispetto, semplicità, sacrificio, umiltà, solidarietà, condivisione, invitando su queste basi a riflettere come il nostro modo di abitare il pianeta possa diventare più rispettoso, consapevole, responsabile, in armonia con l’ambiente che ci circonda.

Info: https://www.matteodebellis.com/work/minimum-living-in-the-alps