Sopra la città. Sotto la montagna

28 febbraio 2013

Sopra la città, sotto la montagna, Hikers in doc, 2013, durata: 16’

Come interagire oggi con la montagna? Non è comoda da vivere, il tessuto socio economico è debole e la città diventa una risorsa irrinunciabile. I giovani se ne vanno, le aziende chiudono, le feste muoiono. Restano le case senza inquilini, il turismo del pic-nic, i motociclisti di passaggio e gli sportivi. Per un territorio che in passato ha visto i passaggi di D’Annunzio e l’attenzione di Nietzsche, scuole vive e aziende di successo, non è un destino facile da accettare.
Le Valli di Lanzo soffrono questa decadenza da anni, eppure oggi puntano su una nuova rinascita, con piccole ma continue speranze di ripopolamento: il ritorno è cominciato, in un modo tutto contemporaneo.
“Sopra la città, sotto la montagna”. È questo il luogo, o meglio il non-luogo, che il progetto video va a esplorare. Una città, Torino, al pié delle vette Levanna, Ciamarella o Bessanese. Di mezzo, le Valli di Lanzo. Tre storie che ripercorrono la linea ideale della ferrovia Torino-Ceres o del fiume Stura, a seconda dei punti di vista.
Le testimonianze dei ragazzi intervistati restituiscono il racconto di una rinascita possibile, di un nuovo avvicinamento alla Natura, dovuto a prese di coscienza sempre più volte alla sostenibilità  ambientale e al viver sano.
Roberta ha 28 anni e vive a Torino da dieci, perfettamente a suo agio nella vita cittadina. Ma appena può, scappa dalla città fumosa e va a trovare Stefania e Andrea, suoi amici neo-apicoltori di Mathi.
Federico è cresciuto a Balangero, ma ora, a 24 anni, si è spostato nella vicina Ciriè, che gli garantisce più servizi e lavoro. La città e la montagna esistono per lui come due estremi opposti, a cui dedica il divertimento. Diviso tra la Torino by night e le vette nostrane per free climbing e snowboard, trascorre la maggior parte del tempo nella terra di mezzo.
Francesca e Loïc, lei di 29 anni e lui di 27, sono una famiglia: hanno portato i loro bimbi Paul Léon e Giosuè a Lemie, in una baita sotto Pessinea. E ne sono tutti entusiasti. Tra capre, alberi e torrenti, hanno trovato la propria dimensione, avvicinandosi totalmente alla Natura con sensibilità ambientale.
Tre storie arricchite dal contributo di Giuseppe Dematteis, presidente di Dislivelli, l’associazione  di Torino che si occupa del territorio alpino attraverso studi sociologici e antropologici, e di Sergio Geninatti Togli, assessore alle Attività Produttive e al Patrimonio di Lanzo e già presidente della Comunità Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone. Dalle previsioni di ripopolamento al racconto del vecchio e brillante settore industriale, dall’edilizia feroce e abbandonata a una possibile svolta, tracciando il rapporto delle nuove generazioni con il territorio montano.
La colonna sonora è costituita da brani di band emergenti delle Valli di Lanzo (Manosonora) e di Torino (i Cabrones), a testimonianza della sempre ricca scena musicale e artistica delle giovani generazioni locali.
Il video è stato realizzato da Hikers in doc, un giovane collettivo di documentaristi delle Valli di Lanzo che offre un tentativo di riscoperta del territorio, non soltanto attraverso la memoria, ma con testimonianze dirette di chi la vive e la rispetta.
Federico Gonzo

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