Metroservizi
Vuoi rimanere nel club dei territori di montagna abitabili? Devi permettere ai vecchi e nuovi montanari di poter accedere a una gamma di servizi abbastanza larga da reggere il confronto con quella urbana. Pena l’esclusione. Lo rivela la nuova ricerca sui Metroservizi realizzata dall’Associazione Dislivelli.
di Maurizio Dematteis
Il metromontano
I nuovi abitanti della montagna non sono più calamitati dall’industria turistica ma si potrebbe azzardare che sia il suo contrario ad attrarli o mantenerli in quota, o meglio un mix di agricoltura, turismo, produzione culturale e molte altre cose.
di Enrico Camanni
La metroformazione
Formont è un’agenzia di formazione professionale nell’ambito delle discipline alpine della Regione Piemonte. Un eccezionale strumento per cogliere quelle che sono le richieste formative che arrivano dal territorio. Ne abbiamo parlato con il presidente Roberto Vaglio.
di Maurizio Dematteis
Servizi giovani e giovani servizi
La terre alte per tornare attrattive devono darsi davvero da fare. Su tutti i fronti: dalla formazione alla mobilità alla residenzialità. Altrimenti il concetto tanto caro della montagna come luogo di fiaba e magia verrà meno.
di Mattia Baldovin
Metropolitane montane
Abbiamo chiesto a Pasquale Mazza, attuale sindaco di Castellamonte e consigliere delegato di Città Metropolitana di Torino, di raccontarci il suo impegno nella promozione dei servizi per evitare la desertificazione dei comuni, migliorando in primis viabilità e trasporti.
di Maurizio Dematteis
Cura a domicilio
Per contrastare la periferizzazione dei territori montani bisogna promuovere una cultura della domiciliarità. È quanto professa La Bottega del Possibile, associazione di promozione di un sistema di welfare locale partecipato e di comunità.
Di Salvatore Rao
Crescere i figli in montagna
Silvia Rovere, la combattiva sindaca di Ostana, ci racconta cosa vuol dire crescere tre figli nel piccolo comune della Valle Po. Dove al di là dei servizi quello che fa la differenza è capire il bello di poter stare su. Altrimenti è tutto inutile.
di Maurizio Dematteis
Ali e radici
«Sono nata in un piccolo paese delle Alpi Cozie dove attualmente vivo. Ho studiato a Torino, Padova, Ecuador e Sudafrica. Penso sia fondamentale valorizzare le aree montane per mantenerne e possibilmente incrementare la popolazione residente».
di Margherita Dematteis
Di più e di meno
Risiedere in posti lontani dai grandi agglomerati urbani, si sa, comporta parecchi disagi. Ma il valore aggiunto rappresentato dall’atavico bisogno di adesione a una comunità e l’impegno prolungato a favore della collettività sicuramente sono un di più.
di Gianni Castagneri
Vivere in Valle di Viù
Posso permettermi di abitare quassù, dove i vicini e molti servizi sono distanti, perché, oltre a non avere figli da crescere, non ho bisogno di muovermi ogni giorno per lavoro.
di Riccardo Carnovalini
Flussi alpini
Al problema dell’overtourism, cioè l’eccesso di turismo, si aggiunge la questione degli spostamenti nelle Alpi da parte di chi ci vive e lavora o studia. Laddove le condizioni del territorio lo consentono, c’è l’urgenza di trovare un’alternativa rispetto a una modalità ancora oggi in prevalenza basata sull’auto privata.
di Vanda Bonardo
Gruppo giovani CAI
Stefano Morcelli vive in Valtellina da 31 anni, in un piccolo comune tra Bormio e Livigno: conosce bene cosa significa abitare le terre alte e ne ha particolarmente preso consapevolezza anche grazie al periodo degli studi passato in una città come Brescia.
di Luca Serenthà
I servizi metromontani per le famiglie
Lunedì 22 aprile 2024 a partire dalle ore 16 si terrà la presentazione della ricerca “Servizi Metromontani per le famiglie e le imprese delle terre alte” sostenuta dalla Fondazione CRT e realizzata da Dislivelli, presso la sala degli Stemmi della Città Metropolitana di Torino, in corso Inghilterra 7.
Dislivelli.eu n. 119 novembre-dicembre 2023
I montanari per scelta oggi hanno bisogno di nuovi percorsi educativi e formativi dedicati ai loro contesti per realizzare il cambiamento verso un futuro sostenibile di benessere comunitario, in modo professionale. Vi proponiamo una serie di esempi del nuovo che avanza, sperando che in futuro altri percorsi virtuosi si possano aggiungere all’elenco.
Convegno: “Città e montagna”
La prima cosa che abbiamo imparato dal convegno organizzato a Torino il 3 dicembre scorso da Dislivelli e dal DITer del Politecnico e dell’Università di Torino, è che il contrario di “uguaglianza” non è “diversità”, ma “disuguaglianza”. Infatti tutti (o quasi) hanno detto che città e montagna possono e devono essere uguali (come diritti, dignità culturale, opportunità, autonomie) pur mantenendo la loro diversità.
di Giuseppe Dematteis
Castellani racconta la vera storia della pista da bob di Cesana-Pariol
Ipotesi fantasiose, problemi tecnici e un malinteso orgoglio nazionale sono costati 110 milioni euro e la rovina dei prati di località Pariol, in Valle di Susa. Dove l’attuale struttura sportiva giace sottoutilizzata dal Coni e dalle autorità nazionali macinando un passivo annuo di 300 milioni di euro.
di Maurizio Dematteis
L’acqua di chi?
A Balme, in alta Val d’Ala di Lanzo, un comitato locale si prefigge di utilizzare l’acqua di un tratto di torrente individuato dal Comune attraverso uno studio di pianificazione. L’obiettivo è mantenere sul territorio i benefici economici derivanti dalla nuova centrale idroelettrica.
di Enrico Camanni
CAI: nuovo motore di ricerca per le biblioteche di montagna
Da poco tempo è stato reso attivo il servizio di ricerca simultanea e navigazione nei cataloghi delle biblioteche del CAI, una proposta innovativa destinata ad ampliare l’accesso all’informazione e al materiale di ricerca per tutti gli appassionati e gli studiosi di montagna.
di Alberto Di Gioia
Dipingere Terre Alte: piccola galleria delle Alpi Marittime
Le hanno fotografate in tanti le Marittime: alpinisti, escursionisti, fotografi di mestiere. Ogni anno migliaia di profili del Corno Stella e dell’Argentera finiscono intrappolati dietro a un obiettivo. Matteo Eula invece i suoi ritratti in punta di pennello ha scelto di riportarli nei luoghi dove sono stati dipinti: ne è nata una serie di cartoline numerate che associano ogni vetta a un rifugio e invitano a collezionarle tutte, camminando…
di Irene Borgna