Dislivelli.eu n. 120 aprile 2024
Quali sono i servizi essenziali per permettere a famiglie e piccole attività economiche di vivere in montagna? Abbiamo chiesto a colleghi ed amici di darci uno sguardo qualitativo su un tema attuale che merita maggior attenzione. Se si vuole dare un futuro di speranza alla montagna.
Metroservizi
Vuoi rimanere nel club dei territori di montagna abitabili? Devi permettere ai vecchi e nuovi montanari di poter accedere a una gamma di servizi abbastanza larga da reggere il confronto con quella urbana. Pena l’esclusione. Lo rivela la nuova ricerca sui Metroservizi realizzata dall’Associazione Dislivelli.
di Maurizio Dematteis
Il metromontano
I nuovi abitanti della montagna non sono più calamitati dall’industria turistica ma si potrebbe azzardare che sia il suo contrario ad attrarli o mantenerli in quota, o meglio un mix di agricoltura, turismo, produzione culturale e molte altre cose.
di Enrico Camanni
La metroformazione
Formont è un’agenzia di formazione professionale nell’ambito delle discipline alpine della Regione Piemonte. Un eccezionale strumento per cogliere quelle che sono le richieste formative che arrivano dal territorio. Ne abbiamo parlato con il presidente Roberto Vaglio.
di Maurizio Dematteis
Servizi giovani e giovani servizi
La terre alte per tornare attrattive devono darsi davvero da fare. Su tutti i fronti: dalla formazione alla mobilità alla residenzialità. Altrimenti il concetto tanto caro della montagna come luogo di fiaba e magia verrà meno.
di Mattia Baldovin
Metropolitane montane
Abbiamo chiesto a Pasquale Mazza, attuale sindaco di Castellamonte e consigliere delegato di Città Metropolitana di Torino, di raccontarci il suo impegno nella promozione dei servizi per evitare la desertificazione dei comuni, migliorando in primis viabilità e trasporti.
di Maurizio Dematteis
Cura a domicilio
Per contrastare la periferizzazione dei territori montani bisogna promuovere una cultura della domiciliarità. È quanto professa La Bottega del Possibile, associazione di promozione di un sistema di welfare locale partecipato e di comunità.
Di Salvatore Rao
Crescere i figli in montagna
Silvia Rovere, la combattiva sindaca di Ostana, ci racconta cosa vuol dire crescere tre figli nel piccolo comune della Valle Po. Dove al di là dei servizi quello che fa la differenza è capire il bello di poter stare su. Altrimenti è tutto inutile.
di Maurizio Dematteis
Ali e radici
«Sono nata in un piccolo paese delle Alpi Cozie dove attualmente vivo. Ho studiato a Torino, Padova, Ecuador e Sudafrica. Penso sia fondamentale valorizzare le aree montane per mantenerne e possibilmente incrementare la popolazione residente».
di Margherita Dematteis
Di più e di meno
Risiedere in posti lontani dai grandi agglomerati urbani, si sa, comporta parecchi disagi. Ma il valore aggiunto rappresentato dall’atavico bisogno di adesione a una comunità e l’impegno prolungato a favore della collettività sicuramente sono un di più.
di Gianni Castagneri
Vivere in Valle di Viù
Posso permettermi di abitare quassù, dove i vicini e molti servizi sono distanti, perché, oltre a non avere figli da crescere, non ho bisogno di muovermi ogni giorno per lavoro.
di Riccardo Carnovalini
Flussi alpini
Al problema dell’overtourism, cioè l’eccesso di turismo, si aggiunge la questione degli spostamenti nelle Alpi da parte di chi ci vive e lavora o studia. Laddove le condizioni del territorio lo consentono, c’è l’urgenza di trovare un’alternativa rispetto a una modalità ancora oggi in prevalenza basata sull’auto privata.
di Vanda Bonardo
Gruppo giovani CAI
Stefano Morcelli vive in Valtellina da 31 anni, in un piccolo comune tra Bormio e Livigno: conosce bene cosa significa abitare le terre alte e ne ha particolarmente preso consapevolezza anche grazie al periodo degli studi passato in una città come Brescia.
di Luca Serenthà
I servizi metromontani per le famiglie
Lunedì 22 aprile 2024 a partire dalle ore 16 si terrà la presentazione della ricerca “Servizi Metromontani per le famiglie e le imprese delle terre alte” sostenuta dalla Fondazione CRT e realizzata da Dislivelli, presso la sala degli Stemmi della Città Metropolitana di Torino, in corso Inghilterra 7.
CAPACities: strumenti per centri urbani alpini
Nei giorni 1-3 marzo 2011 si terranno a Torino (1-2 marzo) e Como (3 marzo) convegni sul tema “Politiche e strumenti innovativi per i piccoli centri urbani alpini” come conferenze finali di comunicazione dei risultati raggiunti dal progetto CAPACities.
Di Alberto Di Gioia
Progetto Territoriale Svizzera
Il nuovo “Progetto Territoriale Svizzera” si preoccupa di sostenere per tutto il territorio un paesaggio di qualità, a partire dalla definizione confederale di 12 aree legate a specifici orientamenti strategici per lo sviluppo territoriale, la salvaguardia e la progettazione locale. Un progetto collettivo in cui credere, anche per la montagna, ma non solo.
Di Alberto Di Gioia
Al Mindino il vento non fa il suo giro
È stata bocciato dal Consiglio dei Ministri il progetto di parco eolico proposto da un’impresa milanese sulla dorsale del Monte Mindino, nei comuni di Garessio, Pamparato e Viola. Il progetto prevedeva l’installazione di 12 torri di altezza 97 metri al mozzo e con rotore di 108 metri di diametro, complessivamente pari all’altezza di un palazzo di circa 50 piani. Il parco eolico del Mindino, se autorizzato, sarebbe stato il primo grande parco ad alta quota delle Alpi.
Di Francesco Pastorelli
Qualcosa di nuovo sul Fronte Occidentale
Per il terzo appuntamento con la rubrica “Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale” vi presentiamo una serie di piccoli interventi di riqualificazione paesaggistica realizzati a Novalesa in alta Valle Susa (To).
Gli interventi nascono come tassello del Progetto Paesaggio 2006 – promosso dalla Provincia di Torino nelle valli di Susa, Chisone e Pellice a contorno delle opere per i Giochi Olimpici Invernali del 2006 – per la riqualificazione di ambienti dall’alto valore naturalistico.
A cura di Roberto Dini e Mattia Giusiano
Dolomiti Geoscape
Il volume Dolomiti Geoscape a cura di Gregor Sailer e Pino Scaglione (List editore, Trento-Barcellona), ribaltando gli stereotipi della montagna incontaminata, prova a tracciare alcune ipotesi per abitare in modo più equilibrato le Dolomiti di domani.
Di Roberto Dini