MyLand in mtb

23 dicembre 2020

Amos Cardia e Rita Serra (a cura di), “MyLand mtb non stop e Belvi trail. Storie di sport e avventura”, Sardinia Biking editore, 2020, pp. 196, 18 euro

La Marmilla vive un momento di gloria grazie a un’attività di turismo dolce che negli ultimi anni sta trasformando alcuni luoghi togliendoli dall’oblio: la pratica della biciletta, touring e mtb. La Marmilla è quella vasta area geografica della Sardegna che sta nella parte centro-meridionale dell’isola, delimitata a ovest e a sud dal Campidano, a nord-ovest dal Monte Arci, a nord dalla famosa Giara di Gesturi, con i suoi cavallini nani,  e a est dal Flumini Mannu. Un’area interna splendida e selvaggia, che pur non avendo il mare, grazie a un’operazione pianificata di trasformazione negli ultimi anni richiama sempre più persone curiose a scoprire la vera anima della Sardegna.
Ma com’è avvenuto il miracolo “Marmilla your land” (MyLand)? Grazie all’azione del Consorzio di comuni locale che ha promosso la realizzazione di una rete ciclabile di oltre 400 chilometri di strade secondarie e sentieri, con un sistema di cartellonistica efficiente, un’app dedicata (denominata “Marmilla MyLand”), un centro servizi nel Comune di Albagiara e la costruzione di aree camper in ciascuno dei nove comuni aderenti.
Nel 2015 il grande evento per dare visibilità a MyLand: la MyLand mtb non stop, un percorso endurance di oltre 400 chilometri che si ripete ogni anno, e che oggi vede arrivare gente da tutta Europa. Il primo anno l’evento è stato un disastro, con piogge e gelo che hanno funestato gli “iron man” pronti a sfidare i rigori della Marmilla,. Ma anno dopo anno l’incontro si è affinato, studiando itinerari diversi per capacità diverse. E soprattutto cercando di coinvolgere l’intero territorio, fatto di natura, cultura, prodotti tipici e tanta accoglienza degli ospiti, che portano una ventata di allegria per residenti e avventori.
Oggi tutto questo, il “miracolo della Marmilla”, è raccontato in un libro interessante, frutto della narrazione diretta di chi ha preso parte all’evento. Un racconto corale che disegna un territorio inedito, con punti di vista diversi, capace di fa r crescere la curiosità dei lettori. Perché per apprezzare MyLand bisogna andarla a scoprire.
Maurizio Dematteis

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