La città rurale

22 ottobre 2020

Andrea Pincin, “La città rurale. Paesaggi in un continuo divenire”, Asterios editore, 2020, 78 pp., 12 euro

La “cultura dell’incolto” dal dopoguerra ad oggi ha continuato a prosperare nelle aree interne del nostro paese, soprattutto in montagna, dove l’abbandono e la non curanza presenta oggi il conto: dissesto idrogeologico, inondazioni, incendi irrefrenabili e continua perdita di biodiversità. Andrea Pincin, dottore forestale, che ha seguito il Mater in World natural heritage management di Trento, e oggi lavora presso la Regione del Friuli Venezia Giulia, ripercorre attraverso documenti e citazioni la strada che il nostro paese ha tristemente imboccato verso la perdita della “capillare rete di monitoraggio del territorio”, come la definisce. Parte da un dato: la diminuzione del 32% delle aziende agricole nazionali tra il 2000 e il 2010 (Istat) e il parallelo ingrandimento della superficie agraria utile (Sau) di quelle che rimangono. Per sottolineare come in futuro vi saranno sempre meno addetti che controlleranno un territorio sempre più vasto. E allora che fare? Pincin suggerisce di promuovere e incentivare decine, centinaia, migliaia di nuove attività agro-silvo-pastorali, unico modo per aumentare le “sentinelle” attive sul territorio.

Nessun commento.

Replica








Web design e sviluppo: Resonance