La “città micropolitana” si mobilita attraverso internet

30 aprile 2011

Quando si discute della vita in montagna oggi è impossibile non sentire citare concetti  come le nuove tecnologie, internet, le reti, la cittadinanza attiva, eccetera, senza rendersi sempre bene conto di che cosa si sta parlando. In Carnia, la regione montuosa della provincia di Udine che gravita sulla cittadina di Tolmezzo, questi discorsi si sono trasformati finalmente in qualcosa di concreto, grazie all’impegno di un gruppo di ragazzi e al fondamentale ruolo di internet e del blog Carnia.La, da poco diventato una testata giornalistica a tutti gli effetti.
La prima manifestazione concreta della voglia di partecipazione dei giovani carnici è stata la straordinaria mobilitazione, attivatasi attraverso i social network e il blog, che ha portato oltre 3000 persone in piazza a Tolmezzo per esprimere la propria contrarietà al progetto di un nuovo invasivo elettrodotto che dovrebbe collegare il lago di Cavazzo (il più grande del Friuli – Venezia Giulia) a Würmlach, in Carinzia, tagliando in due la Carnia, per fornire energia elettrica a basso costo alle grandi industrie del pedemonte friulano. Sospendendo il giudizio sul progetto, che secondo i promotori della manifestazione sarebbe inutile, dal momento che l’Unione Europea avrebbe in animo di uniformare i prezzi dell’energia entro qualche anno, è interessante sottolineare è il fatto che una così grande quantità di persone che vivono in decine di comuni diversi abbia fatto rete, utilizzando internet e i suoi strumenti per organizzare una mobilitazione che ha avuto un successo insperato.
Francesco Brollo, fondatore di Carnia.La è consapevole del ruolo che la sua testata ha avuto nel dare il via e alla partecipazione di queste persone al dibattito sulle scelte politiche locali e nel mantenerla viva, coinvolgendole con post e commenti sul sito: «Internet, rispetto ai media tradizionali, anche se forse ormai ne fa parte, consente di associare al tradizionale testo scritto diversi strumenti di comunicazione, come i video dei consigli comunali e delle manifestazioni, i commenti degli utenti o sondaggi di opinione tra i visitatori del blog. Potremmo dire che si crea un metodo di comunicazione partecipata. Certo rimane il problema del “digital divide”, non tutti riescono ad accedere ai video che carico sul sito, tanto che a volte trascrivo i testi, per permettere anche a chi ha una connessione lenta di accedere alle informazioni».
La partecipazione al dibattito sull’elettrodotto è solo una parte dell’attività di decine di cittadini attivi dei piccoli comuni montani della Carnia, che si sono resi conto che facendo rete ed utilizzando le nuove tecnologie e gli strumenti della partecipazione e della condivisione, la vita in montagna non ha niente da invidiare a quella di città. Giocando sul contrasto tra questi due mondi, solo apparentemente opposti, alcuni giovani hanno creato Micropolis Carnia, un gruppo di aggregazione spontanea degli abitanti di questa “città micropolitana”, intorno al quale si sviluppano un gruppo d’acquisto solidale, tavoli di formazione e discussione su temi come le energie rinnovabili o i “software open source” e progetti mirati a migliorare la qualità della vita in montagna, come la condivisione dei viaggi in auto verso Tolmezzo o Udine. «Appena i progetti saranno avviati – spiega Francesco Brollo – vorremmo creare anche una carta interattiva delle stazioni della “micropolitana”, che indichi i nodi fisici di questa rete di persone, costituiti, ad esempio, dai luoghi in cui ci si riunisce».
Giacomo Pettenati

guarda il blog carnia.la

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