Io vivo qui, storie di vita dell’Alta Valle Maira

15 settembre 2010

5 raccoglitori di storie, 1 consulente e 13 narratori e narratrici: questi i numeri del progetto “Io vivo qui” finanziato dal CSV Cuneo e realizzato dall’associazione TeatroeterapiA tra il 2009 e il 2010, che ha raccolto storie di persone che vivono e vivevano in Val Maira. Il tutto è stato concepito come una ricerca narrativa partecipata che ha visto protagonisti tutti gli attori coinvolti.
La ricerca narrativa, infatti, è un percorso che coinvolge attivamente sia i raccoglitori di storie, sia i narratori: i primi attraverso un percorso di formazione sul colloquio narrativo e successivamente di progettazione partecipata dove vengono individuati gli obiettivi e i focus della ricerca, i secondi attraverso un percorso di colloqui narrativi atti a raccogliere parte della loro storia. Le storie raccolte sono così costruite a quattro mani, poiché raccoglitori e narratori si implicano vicendevolmente in un percorso relazionale che produce un racconto.
Nel progetto “Io vivo qui” gli obiettivi della ricerca erano quelli di comprendere i significati legati all’abitare l’ambiente montano, le relazioni fra i residenti, il rapporto con la natura e quali desideri animano gli abitanti. Sono state intervistate tre diverse tipologie di persone: chi vive da sempre in valle; chi se ne è andato, ma conserva un rapporto importante con la valle; chi è andato a vivere in valle pur non essendoci nato.
La raccolta di storie ha permesso di individuare alcuni aspetti sociali e intersoggettivi legati al luogo: il progressivo abbandono del territorio determina un senso di solitudine e l’affermarsi di gruppi familiari a discapito del senso di appartenenza alla comunità; le case crollano come le relazioni interpersonali, metafora perfetta di un progressivo deterioramento ambientale e umano.
Le difficoltà legate alle opportunità lavorative si sommano alle difficoltà di spostamento dovute a strade impervie e difficili da percorrere in alcuni periodi dell’anno. Ma ci sono anche aspetti positivi: l’amore per l’ambiente montano che si vuol mantenere incontaminato, l’aspirazione a una qualità di vita in armonia con l’ambiente, progetti di lavoro e di vita coraggiosi che provano a rivalutare la valle e il suo patrimonio culturale e territoriale. La speranza è quella di un futuro migliore, di una valle ripopolata ma non trasformata nei suoi valori e nel suo assetto ambientale.
Nel mese di ottobre sarà pubblicato il volume “Io vivo qui. Storie di vita dell’Alta Valle Maira” (Edizioni Unicopli) a cura di Lucia Portis e Giose Fornillo.
Lucia Portis

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