Dislivelli.eu n. 66 aprile 2016

2 aprile 2016

Cosa ne sarà del futuro delle centinaia di stazioni sciistiche lungo l’arco alpino alla luce dell’attuale crisi ambientale, economica e culturale? Diminuisce la neve, scarseggiano i soldi e c’è un calo del desiderio di “divertimento standardizzato” da parte dei turisti di tutto il mondo. Insieme agli amici della redazione della rivista Cantieri d’Alta Quota, con cui abbiamo già condiviso un felice numero del loro e nostro Magazine dedicato alla figura dei rifugisti, siamo partiti alla ricerca di tutto ciò che si muove nel nostro paese per tentare di tamponare, arginare e a volte invertire la crisi strutturale in atto. Perché oggi questa crisi rischia di causare l’ennesimo trauma su un territorio come quello montano già segnato, che se non viene in qualche modo aiutato a transitare verso un nuovo modello di offerta turistica perderà nei prossimi anni migliaia di posti di lavoro riproponendo il triste copione del mondo dei vinti di revelliana memoria. E allora vi proponiamo questo numero monografico di Dislivelli.eu intitolato “Neve merce rara”, cui seguirà una pubblicazione cartacea a doppio logo Dislivelli/Cantieri d’Alta Quota, a coronamento di una collaborazione tra testate che ci auguriamo possa continuare a crescere in futuro.
Segnaliamo inoltre un’altra preziosa collaborazione che parte con questo numero di aprile: un reportage multimediale e multicanale condiviso tra Radio Beckwith Evangelica, un progetto che vede la pubblicazione in simultanea di una rubrica sulla nostra rivista Dislivelli.eu e un programma radiofonico (in onda il lunedì alle 19:00 e il giovedì alle 9:30) su Radio Beckwith Evangelica raggiungibile in streaming a questo indirizzo: http://rbe.it/custodidellamontagna, sotto il titolo di “Custodi della montagna”. Si tratta di un’operazione congiunta che si propone di raccontare attraverso le voci e le storie dei gestori dei Luoghi della rete di turismo responsabile Sweet Mountains l’attualità e il futuro dell’approccio al turismo dolce nelle Alpi torinesi e cuneesi. Perché i tempi stanno cambiando e solo attraverso un “nuovo patto città-montagna” si può contribuire all’educazione ambientale, sociale e culturale del cittadino per cambiare in meglio il nostro mondo.
Buona lettura!

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