Come gli ambienti urbani e naturali possono influenzare il nostro benessere

15 dicembre 2022

Fermati 30 secondi a pensare quali sono i luoghi nei quali prende vita la tua giornata tipo: dove ti svegli, in che spazio lavori, dove vai dopo aver lavoro, dove trascorri il tempo libero, dove sei quando ti sposti tra tutte queste mete.

Fatto?

Bene. Ora arrivano le domande.

Quante di queste attività svolgi in ambienti naturali? Quanti dei tuoi spostamenti ti permettono di sentire i profumi dell’autunno e vederne i suoi incredibili colori?

In questo gioco la fanno da padrone gli spazi chiusi, spesso poveri di luce naturale, lasciando emergere un dato interessante: in media spendiamo meno di 30 minuti al giorno nella natura (il dato peggiora per chi vive nelle grandi città).

La vita moderna ci allontana dal nostro ambiente primordiale con il quale abbiamo un legame primitivo e viscerale. Avresti mai detto che ci sono delle connessioni dirette tra lo spazio fisico e le nostre emozioni? Lo ha dimostrato la studiosa neozelandese Kate Jeffery. Significa che un ambiente ha il potere di influire positivamente o negativamente sul nostro benessere.

Gli studi dimostrano inoltre che trascorrere del tempo in spazi naturali sia la cura a (quasi) tutti i mali! Passando del tempo in natura si aumenta la vitalità, migliora l’energia, si riduce lo stress, migliora la concentrazione e la produttività (venite a fare NATworking!), viene favorita la creatività, migliora la memoria a breve termine, il sonno è più regolare, ansia e depressione diminuiscono, aumentano le funzioni immunitarie, si percepisce un senso di serenità, benessere e soddisfazione, l’aggressività si riduce, si migliora il problem solving… altro?

Tutti questi assunti ed evidenze scientifiche affondano le radici nella teoria della biofilia, letteralmente “passione per la vita”, che ha portato alla nascita del biophilic design, nuova pratica che mette in discussione quanto finora realizzato dall’uomo. In poche parole, ci siamo resi conto che le città, le case e gli ambienti che abbiamo costruito non ci fanno stare bene. Abbiamo però capito che gli ambienti naturali hanno degli incredibili effetti positivi sul nostro stato di benessere. Cosa fare dunque? Il biophilic design prevede la progettazione di spazi che, nei colori, nelle forme e nella presenza di componenti vegetali indoor, possano richiamare e/o simulare un ambiente naturale, provocando sull’essere umano lo stesso beneficio di un ambiente naturale.

Presa consapevolezza che la natura è per noi un elemento indispensabile, potremmo impegnarci, laddove possibile, a riportare in una posizione meno periferica il ruolo che l’ambiente naturale gioca nelle nostre vite, aumentare il tempo che giornalmente vi passiamo, nell’ottica di migliorare il nostro benessere.

Chiara Guidarelli

www.natworking.eu

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