Architettura e sviluppo alpino

16 giugno 2010

Fondazione Courmayeur, Architettura e sviluppo alpino, Atti del convegno, Aosta 17 ottobre 2009, Quaderni della Fondazione n.30, 2010.

A queste e ad altre domande si è cercato di rispondere all’ormai tradizionale convegno organizzato dall’Osservatorio sul sistema montagna “Laurent Ferretti” della Fondazione Courmayeur, i cui atti sono stati da poco raccolti in un agile ma denso volume che va ad arricchire la collana dei Quaderni della Fondazione.Su questo tema vertono i molteplici e diversi contributi dei partecipanti al dibattito che toccano ora questioni più generali, ora esperienze puntuali attraverso l’approfondimento di significativi progetti di architettura realizzati e non.
Sebastiano Brandolini, moderatore del convegno, illustra come la catena di supermercati MPreis sia non solo un punto di riferimento importante per la debole economia delle valli più remote delle alpi austriache ma anche un caso esemplare per la grande attenzione che viene posta alla qualità architettonica e dello spazio pubblico all’interno dei progetti.
Il Sovrintendente ai Beni e alle Attività culturali della Regione Valle d’Aosta, l’architetto Roberto Domaine, spiega il punto di vista dell’amministrazione pubblica valdostana impegnata principalmente nella tutela del patrimonio architettonico storico e si auspica per il futuro una più generale attenzione ai temi della valorizzazione del paesaggio attraverso la promozione di un’architettura che sappia essere contemporanea e di qualità.
L’architetto e docente Antonio De Rossi illustra invece un’originale decalogo di riferimenti possibili per il progetto del territorio alpino dimostrando come le montagne possano essere un “laboratorio strategico” per sperimentare nuovi modelli di sviluppo capaci di conciliare crescita e qualità, innovazione e valorizzazione delle eredità del passato.
Interessanti da questo punto di vista sono anche gli interventi di Margrit Walker-Toenz, sindaco del piccolo comune di Vals e testimone di un esemplare caso di corto circuito virtuoso tra architettura contemporanea e valorizzazione delle peculiarità del territorio con la realizzazione dello stabilimento termale di Peter Zumthor e dell’architetto Paolo Bellenzier, attivo a Bolzano, che spiega come i concorsi di progettazione possano essere un’opportunità per la diffusione di un’architettura di qualità.
Ampio spazio viene dato anche al progetto del nuovo e discusso impianto delle funivie del Monte Bianco e della nuova sede commerciale e produttiva della Salewa progettata a Bolzano da Cino Zucchi e Park Associati. Questi progetti, in particolare il primo, toccano un tema articolato e complesso che non può semplicemente essere liquidato come quello del difficile dialogo tra grandi infrastrutture e ambiente alpino ma che deve necessariamente essere ricondotto in termini più generali a quello dei differenti modelli di sviluppo che si sceglie di perseguire tra le montagne.
A chiusura del volume sono raccolti i numerosi e stimolanti interventi dei partecipanti alla tavola rotonda a testimoniare l’ampio dibattito che è seguito al convegno e la centralità e l’interesse del tema.
Roberto Dini

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