A cura della Redazione
Federico Di Cosmo (a cura di), Montagne e bassa definizione. Gli Appennini tra crisi di identità e cambiamento, Donzelli editore 2025, pp 175, 18 euro

Avverte Federico Di Cosmo, curatore di questo bel volume, che la catena montana dell’Appennino soffre di un complesso di inferiorità. O meglio, i continui paragoni con altre montagne più alte, più vere, più… non fanno che sminuirne la storica personalità da cui oggi bisognerebbe ripartire per recuperare le case abbandonate, costruire nuovi spazi di socialità, ripensare sistemi di welfare innovativi, ricomporre terreni agricoli e boschivi per riaprire nuove opportunità imprenditoriali, mettere mano ad una fiscalità incentivante per ospitare una ricca comunità ibrida di montanari restanti, per scelta, ritornanti, intermittenti, rifugiati e chi più ne ha più metta, tutti in fuga dalla concentrazione in cerca di nuovi paradigmi.
Perché la dorsale appenninica, si legge nel volume, “a dispetto del suo apparire morbida, sfumata e opaca […] conserva ancora inalterati gli aspetti di continuità a bassa definizione che nel tempo l’hanno resa una risorsa per tutta l’Italia”.
Il volume, agile e gradevole alla lettura, è composto da nove “letture” multidisciplinari del contesto appenninico realizzate da altrettanti professionisti impegnati in progetti di studio, analisi e sviluppo locale: Piero Zanini, Giuseppe Lupo, Piero Lacorazza, Augusto Ciuffetti, Filippo Barbera e Giuseppe Varallo, Mauro Varotto, Maurizio Dematteis, Fabrizio Toppetti, Antonio De Rossi e Laura Mascino.