Valli Po e Bronda: dove nasce il Po e rinasce la montagna

4 maggio 2015

Ostana è diventata un caso studio quando si parla di rinascita delle montagne. Vivere in montagna, si sa, non è cosa semplice, ma Ostana rappresenta ormai un modello virtuoso: un comune ridotto ad ospitare pochi residenti, si è trasformato in una nuova piccola comunità che crede nel futuro. Il paese ha così cambiato faccia: all’ingresso del paese, anziché strutture diroccate e abbandonate, si trovano il rifugio La Galaberna (ridisegnato con materiali a basso impatto architettonico e gestito da una nuova famiglia), un museo etnografico, una scuola di cinema, una palestra di arrampicata, un centro benessere, illuminazione stradale con pannelli fotovoltaici, due centraline idroelettriche sulle captazioni dell’acquedotto e tanto altro ancora.
Ostana non è un caso eccezionale, ma dimostra come le montagne, con impegno e determinazione, possano offrire un’occasione per scegliere di vivere in modo diverso. Visitare queste valli meno interessate dai grandi flussi di turismo ci ricorda che tali aree del Piemonte sono veri e propri capolavori dal punto di vista ambientale e storico (oltre che gastronomico).
Non è quindi da farsi sfuggire una visita all’affascinante Pian del Re. Punto di partenza dei numerosi sentieri del Monviso, è storicamente ricordato anche per la sfida storica della mobilità nelle Alpi, per i lavori portati avanti, nel 1480, dal Marchese Ludovico II che fece scavare qui il primo traforo alpino, il Buco di Viso al Colle delle Traversette (2900 m), ancora oggi percorribile, a tre ore di marcia dal Pian del Re.
Di rientro da una camminata, è d’obbligo una sosta all’Osteria Alpino a Paesana: è il posto ideale per assaporare i prodotti della zona. Una ricca carta dei vini che presenta bottiglie varie e interessanti con una particolare attenzione ai vini di montagna… ma anche il carrello di formaggi non vi lascerà delusi. Proprio gli appassionati di formaggi non possono mancare una tappa all’Osteria La Torre di Brondello: sono la passione del cuoco, Ivano, che li sceglie e li affina, li propone e li spiega e infine li usa come ingrediente principale di molte sue ricette.
Per gli amanti dell’escursionismo il rifugio La Galaberna è senz’altro un punto di riferimento. Situato di fronte al Monviso, il rifugio è promotore di molteplici attività sportive e di relax quali passeggiate immerse nella natura, trekking, arrampicata, mountain bike, sci alpinismo ed escursioni con le ciaspole. Inoltre propone differenti menù di piatti ispirati alla cucina piemontese e occitana.

I prodotti tipici, anche in quest’area non mancano e particolarmente interessante è il patrimonio frutticolo che è stato mantenuto. Frutteti e vigne impiantate con il vitigno autoctono del Pelaverga grosso – diffusosi da queste valli a tutto il Saluzzese – caratterizzano le colture delle quote più basse di queste vallate, cedendo poi il passo a boschi ricchi di funghi e castagne. Frutti unici, in particolare della valle Bronda, sono le mele di antiche cultivar, altrove scomparse, e i ramassin o darmassin, piccole susine di colore bluastro tendente al viola e dal gusto dolcissimo, entrambi Presìdi Slow Food. Alida Borghino e Dario Morello sono i titolari di due aziende agricole biologiche a Castellar dove potrete trovare queste specialità e molto altro. A Pagno invece si può trovare l’azienda di Bruna Mellano.
Annalisa Audino

Frutta e verdura
Alida Borghino
Via Morra 2
Castellar
Tel 0175 76214

Dario Morello
Via Provinciale 15
Castellar
Tel. 0175 276937

Bruna Mellano
Via Marconi 5
Pagno
Tel. 0175 76102

Ristoranti
Osteria Alpino
Calcinere Inferiore 40
Paesana
Tel. 0175 987238

Osteria La Torre
Via villa 35/A
Brondello
Tel. 0175 76198

Rifugio Galaberna
Ostana
Tel. 0175 940310

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