Valle di Corio, sentieri di prossimità. Per andare lontano

9 dicembre 2016

Piano Audi e Ritornato sono le due borgate principali dell’alta Val Malone, più nota come Valle di Corio. Nelle Alpi Graie meridionali una valle di indole pre-alpina, prossima alla pianura canavesana e prossima all’area metropolitana torinese. Una trentina di chilometri separa infatti la periferia nord di Torino dall’ingresso nella valle.
Piano Audi e Ritornato si trovano alla stessa quota (850 m) su opposti versanti, separate dal torrente Malone. Mezz’ora di cammino o poco più su sentiero, una passeggiata tranquilla, la passeggiata post-prandiale per antonomasia: da un borgata guardi l’altra e far due passi per raggiungerla è logico, istintivo.
Così è sempre stato. Così è stato fino all’autunno del 2009 quando ci si è accorti che andare a piedi sullo storico sentiero da una borgata all’altra era diventato materia esclusiva per corpi speciali attrezzati di roncole e de-cespugliatori, necessari per venire a capo della vegetazione amazzonica.
La presa d’atto è stata tanto improvvisa quanto sconcertante. Il segnale che mancava, riaprire il collegamento è divenuto l’imperativo.
Così sono andate le cose ed è così che è iniziato il cammino dell’Associazione Sentieri Alta Val Malone.

Montagne vicine, montagne nascoste
Da Torino le montagne della Valle di Corio sono difficili da individuare, perché “annullate” dalle cime del massiccio del Gran Paradiso che si alzano immediatamente a nord. Un inganno prospettico, svelato avvicinandosi alla valle. Giunti sull’altipiano delle vaude le cime del Gran Paradiso si eclissano, la Ciamarella, la Bessanese e le altre uje di Lanzo sono discoste e lo sguardo può così soffermarsi sulle tre cime principali. Il Monte Angiolino (la più alta, 2168 m), cosiddetto per via della cima doppia a forma di ali d’angelo. Segue a oriente l’Uja (di Corio), la cui forma aguzza ne legittima il nome. Ma ancor più legittimato è il nome della terza montagna, la più nota: Monte Soglio (1971 m), ultimo sussulto della lunga catena che separa la Valle dell’Orco dalle Valli di Lanzo, inconfondibile per la sommità pianeggiante (soglia, appunto).
A inizio ’900 Corio contava circa 9000 abitanti, dei quali 3500 residenti nel capoluogo e i rimanenti 5500 distribuiti negli oltre 180 nuclei costituiti da frazioni, borgate e case sparse. La popolazione attuale si è ora ridotta a 3350 abitanti dei quali circa 3000 vivono nel capoluogo e nella frazione principale, Benne di Corio. È illuminante l’esempio della frazione Piano Audi che con le relative case sparse raggiungeva a inizio del secolo scorso 900 abitanti e conta ora 32 residenti.
Dati impressionanti, ma non dissimili da quelli di tante altre zone delle Alpi occidentali. Per la valle di Corio occorre fare però alcuni distinguo, in buona parte dovuti alla prossimità dell’area urbana Una condizione grazie alla quale la valle di Corio è stata sin dal secolo XIX un’apprezzata meta di villeggiatura della borghesia torinese. Ne sono preziosa testimonianza le splendide ville che si osservano all’ingresso in paese, appartenute a famiglie dai nomi altisonanti, quali Nasi, Quaglia, Antonetto. Un altro elemento di relativa prosperità è dovuto alla lavorazione della canapa che prima dell’arrivo delle fibre sintetiche impegnava oltre 1000 telai nella valle di Corio. Impossibile non citare il mitico telaio in legno composto da 101 pezzi!

Sentieri per il futuro
Il ripristino del collegamento pedonale fra le borgate Piano Audi e Ritornato è stato l’inizio di una vasta operazione tutt’ora in corso. Impressionante è il lavoro svolto in questi anni: con un’intensa e assidua opera di volontariato sono stati recuperati e segnalati 26 percorsi, tutti appartenenti alla capillare rete che consentiva il collegamento fra le borgate e fra queste e il capoluogo. Tutti i percorsi sono stati rilevati con il tracciato GPS in collaborazione con la sezione CAI di Lanzo e sono stati inseriti nel Catasto Sentieri della Regione Piemonte. A fini informativi è stato realizzato un pieghevole con cartina aggiornata in modo progressivo (si è giunti alla quarta edizione).
Ma l’operazione sentieri è solo un aspetto, il più evidente, del programma dell’Associazione Sentieri Alta Val Malone, fondata a Corio nel novembre 2015. Mauro Salot, il vulcanico presidente, è molto chiaro:
«I sentieri rappresentano il fondamento su cui basare un’ipotesi di futuro. Le vecchie strade per una prospettiva nuova». Fondamentale è l’attività di comunicazione, ma altrettanto importante è collocarsi in una rete di progettualità, partecipare a bandi regionali ed europei con progetti credibili di sviluppo che mettano in relazione attività tradizionali (ma aggiornate) e turismo green. Niente di nuovo per altre realtà ma rivoluzionario in queste zone che devono recuperare parecchio terreno. Ed è per questa ragione che l’associazione ha fatto da collettore fra privati ed enti pubblici per la partecipazione ai bandi relativi al PSR 2014-2020 in merito ai quali sono stati presentati ben 31 progetti”.
Vulcanico e convincente, Mauro Salot. E convincente è stato nella sua valle: è qui che si è svolta la prima attività di comunicazione, volta a superare scetticismo e perplessità. Lo dimostrano il numero di volontari impegnati sul campo e il numero di associati, prossimo al traguardo dei 200.

Oltre la valle
Collocarsi in una rete. Di idee e, ovviamente, di sentieri. Guardare al di là dei crinali. Ed è così che dalla Valle di Corio si può “sconfinare”: a est nella Valle di Forno, a ovest nella Valle del Tesso e quindi verso le Valli di Lanzo con l’Alta Via Canavesana (fresca di stampa la carta) che assicura il collegamento con il Parco nazionale Gran Paradiso. Infine a sud con la zona pedemontana: la Riserva naturale della Vauda, Corona Verde, La Mandria, la Reggia di Venaria. Insomma, camminate fuori porta, per andare lontano.
Toni Farina

Guarda la gallery fotografica

Valle di Corio, sentieri di prossimità


Info: Associazione Sentieri Alta Val Malone

Nessun commento.

Replica








Web design e sviluppo: Resonance