Un Monviso solidale a tutti

1 marzo 2013

Il Consorzio Monviso Solidale è un ente autonomo, con personalità giuridica e natura pubblica, costituito il primo gennaio 1997 dai 52 Comuni delle aree territoriali di Fossano, Saluzzo e Savigliano, compresa la Comunità Montana Valli del Monviso, per la gestione dei loro servizi socio assistenziali. Oggi i comuni aderenti sono saliti a 58, facendone la seconda realtà per estensione della Regione Piemonte nella fornitura di servizi, e impiega al suo interno oltre 100 persone.

Il consorzio ha un’organizzazione capillare sul territorio, con due aree di competenza a Fossano e Saluzzo, suddivise a loro volta in 14 unità minime locali. Le unità minime locali possono coinvolgere fino a 7/8 comuni nelle aree montane, meno nei territori più accessibili, e sono dotate di un assistente sociale, di operatori socio sanitari ed educatori professionali.
Ma la “mission” del Consorzio non si limita alla fornitura dei servizi socio assistenziali in maniera capillare sul territorio, cercando il miglioramento dei servizi offerti attraverso l’attivazione di progetti europei, regionali e provinciali: Monviso solidale si adopera anche per combattere la dispersione territoriale e bilanciare l’erogazione dei propri servizi tra aree più disagiate, e in specifico quelle montane, dove spesso gli anziani vivono in situazioni di completo isolamento.
Il consorzio ha una forte valenza socio economica per il territorio, in particolare per quello montano in cui opera, in quanto oltre a fornire potenziali posti di lavoro, contribuisce a creare solide basi per uno sviluppo che non è solo sostenibile ma anche partecipato e responsabile. Sviluppo responsabile che viene realizzato attraverso l’uso di strumenti innovativi e informatici, con il supporto e la continua collaborazione con i principali esponenti politici ed economici territoriali.
Cristiana Oggero

Commenti: 1 commento

  1. Giorgio Osti scrive:

    Francamente mi aspettavo qualche notizia in più su questo consorzio; in particolare due cose: i conti, come si finanzia il consorzio in un periodo di continuo richiamo ai tagli del welfare e se e come sono coinvolte associazioni di volontariato, cooperative sociali, gruppo di vicinato (!). Interessante il passaggio sugli intenti di perequazione territoriale del consorzio; ma come avviene questo processo con aree così disomogenee?

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