Tutte le “Marachelle” di Garessio

9 settembre 2013

Il concetto di villeggiatura è ormai caduto in disuso così come sono finiti nel dimenticatoio quei luoghi dove la villeggiatura si praticava. Garessio, capoluogo della Val Tanaro e comune a cavallo degli Appennini, si può ancora definire con un termine un po’ desueto grazie alla sua posizione privilegiata ai piedi delle montagne e a breve distanza da mare e pianura: stazione climatica. Tuttavia, il paese che un tempo era una pregiata località turistica, nell’ultimo decennio ha visto declinare questo ruolo fino alla definitiva chiusura delle principali strutture ricettive. Contemporaneamente è stato ridimensionato il ruolo dell’acqua “più leggera del mondo”, la San Bernardo, che sgorga proprio a Garessio e, sotto il controllo della Nestlé, ha visto ridursi drasticamente i volumi di produzione a causa di una razionalizzazione aziendale decisa dalla multinazionale. Restano due stabilimenti industriali, l’ex polo chimico farmaceutico Lepetit oggi di proprietà della Sanofi e l’ex Oerlikon-Graziano dove si producono componenti per automobili, e alcune aziende agricole oltre alla fiorente, ma marginale, attività di raccolta funghi. Con i tempi che corrono un po’ poco per gli oltre 3000 abitanti che da gennaio 2013 si sono ritrovati un po’ più isolati a causa della chiusura della linea Ceva-Ormea da parte delle Ferrovie dello Stato.
«A marzo 2012 ci siamo trovati a gestire l’emergenza legata allo stabilimento metalmeccanico della Oerlikon-Graziano – esordisce il Sindaco di Garessio Renato Chinea – poiché l’azienda aveva deciso di spostare la produzione presso altri impianti piemontesi. I circa 85 operai sarebbero rimasti senza lavoro o avrebbero dovuto trasferirsi altrove insieme alle famiglie. In questa fase si è fatta avanti Marachella con un progetto di sviluppo più ampio del territorio garessino».

Marachella Gruppo è una società di multiservizi torinese che gestisce 3 call center a Torino, Livorno e Palermo oltre a una serie di alberghi e ristoranti sul territorio piemontese e una grande attività di catering. Il suo coinvolgimento a Garessio era iniziato nell’estate del 2011 con l’aggiudicazione del bando di gestione della Reggia di Valcasotto indetto dalla Regione Piemonte e ha poi riguardato una molteplicità di interventi e progetti a partire dallo stabilimento Oerlikon-Graziano che è stato rilevato e tenuto in vita l’anno successivo. In seguito Marachella ha ricevuto dal Comune l’incarico di condurre la stazione sciistica di Garessio 2000 che nell’inverno 2012 era stata chiusa, ha rilevato l’Osteria del Borgo Antico in centro al paese, ha aperto Touristlab, agenzia di viaggio e consorzio turistico per la promozione del territorio, e ha sostenuto la squadra di calcio locale che ha chiuso il campionato al primo posto. Tutto ciò all’interno del progetto GaressioGuardAvanti che coinvolge soprattutto le scuole e i giovani. Senza timore di esagerare: un impegno a 360 gradi.
Il principale artefice di questa politica imprenditoriale è Franco Sammaciccia, amministratore delegato del Gruppo, che abbiamo incontrato proprio a Garessio per capire il senso e la direzione degli sforzi di Marachella. «Il nostro arrivo a Garessio è stato, per certi versi, casuale. Con il Dipartimento di antropologia dell’Università di Genova avevamo effettuato una serie di ricerche antropologiche sui flussi turistici preparando un piano di sviluppo delle zone depresse di montagna. Si trattava di un modello generale che in seguito abbiamo avuto la fortuna di applicare proprio qui in Alta Val Tanaro. L’obiettivo principale è di partire dall’antica tradizione dell’ospitalità che questa terra ha creato nel corso dei secoli: qui passava la via del sale e molte comunicazioni tra Piemonte e Liguria, poi nell’800 si è imposto il turismo termale che vedeva arrivare addirittura i viaggiatori inglesi. Siamo convinti che la rinascita di queste zone debba partire dal loro patrimonio culturale e dalle loro tradizioni. Per esempio, nello stabilimento Oerlikon-Graziano, che ora si chiama Mwb, abbiamo scoperto nelle maestranze abilità e competenze peculiari, che non si trovano facilmente altrove».

Dopo queste premesse di carattere generale è necessario parlare anche di aspetti economici, soprattutto quando si ha a che fare con un gruppo imprenditoriale che deve creare business e fatturato.
«Non siamo certamente un ente caritatevole – prosegue Sammaciccia – e abbiamo affrontato gli interventi in Val Tanaro come degli investimenti che entro breve tempo dovranno iniziare a diventare redditizi. Per esempio il primo inverno di riapertura di Garessio 2000 ha già dato buoni frutti poiché, insieme agli impianti sciistici, abbiamo in gestione anche la ristorazione sulle piste. E, per quanto riguarda la bellissima Reggia di Valcasotto, non possiamo immaginare che funzioni esclusivamente come museo. A tal proposito, nella correria abbiamo avviato un allevamento di asini di razza modicana e nella reggia vera e propria vogliamo instaurare l’Academy di Scienze dell’Ospitalità che immaginiamo come risposta all’Università di Scienze Gastronomiche fondata da Slow Food a Pollenzo».
Come si può capire dalle parole di Sammaciccia, il progetto che ruota intorno a Garessio è estremamente ambizioso e dovrà essere verificato nel corso del suo svolgimento considerando che molti dei suoi aspetti sono in attesa di concretizzarsi. Da quando Marachella ha posato gli occhi su questa porzione della Val Tanaro, non sono mancate le contestazioni e i dubbi da parte di alcuni abitanti che non hanno visto di buon occhio un intervento così massiccio in un periodo di crisi economica e su un territorio marginale. Ciò che ha sollevato maggiori perplessità è l’assetto di una società multiservizi che fonda il proprio fatturato sui call center e su hotel e ristoranti di alta gamma e che, ora, si occupa di metalmeccanica e impianti sciistici. Nel frattempo, Marachella si è presentata con una grande festa in piazza che ha coinvolto la cittadinanza intera e ha promosso la firma di un patto di solidarietà tra generazioni che vede adulti e bambini collaborare per la rinascita del loro territorio. Il tutto con la benedizione di due illustri garessini come l’ex ministro Ferruccio Fazio e il designer Giorgetto Giugiaro, oltre al coinvolgimento da parte del Fai piemontese nel progetto “Le Alpi sul mare”.
Simone Bobbio

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