Settimana Alpina: la Presidenza è un’opportunità

3 aprile 2013

Dal 4 all’8 marzo 2013 si è tenuta a Bolzano la prima edizione della Settimana della Primavera Alpina, un’iniziativa della Presidenza italiana della Convenzione delle Alpi. Il Programma della Festa della Primavera Alpina ha previsto la realizzazione di incontri e workshop sui temi di maggiore interesse per la macroregione in questione. Gli incontri si sono focalizzati su alcune tematiche chiave quali: i cambiamenti demografici e il mercato del lavoro, la gestione della risorsa idrica, i servizi ecosistemici, il patrimonio alpino e l’Unesco, l’agricoltura alpina anche in relazione all’Expo 2015, le risorse energetiche nelle Alpi, la strategia 2020 per la macro-regione alpina, le nuove tecnologie e loro applicazioni nelle Alpi (Ict).

Per quanto riguarda l’incontro del  4 marzo sui cambiamenti demografici e mercato del lavoro, sulla base del lavoro svolto dal Gruppo di lavoro Demografia e Occupazione, l’attenzione è stata rivolta all’ottimizzazione e alla razionalizzazione delle modalità di raccolta e gestione dei dati demografici relativi all’area alpina in collaborazione con l’Istituto Statistico Nazionale (Istat), oltre che all’analisi delle attività rientranti nel più ampio concetto di green economy.
Dalla collaborazione fra i diversi esperti che partecipano al Gruppo di lavoro nascerà un Rapporto Statistico Demografico delle Alpi, la cui realizzazione è prevista per la fine del 2014. L’Associazione Dislivelli, nella figura del Responsabile dell’Area Ricerca, Federica Corrado, è ufficialmente inserita nella lista dei membri esperti facenti parte di questo Gruppo.

Nel prossimo periodo di ricerca, l’attenzione del Gruppo sarà focalizzata sulle principali dinamiche demografiche dei territori alpini per descriverle in modo dettagliato. Gli studi presentati a Bolzano dimostrano che la popolazione alpina è in aumento, soprattutto nei fondovalle principali e nelle aree di confine della macroregione in questione e in una certa misura nelle aree più interne a macchia di leopardo. A tal riguardo, si intende approfondire il tema dei nuovi abitanti e i relativi aspetti qualitativi delle migrazioni verso le Alpi.
Inoltre, è stata presentata una serie di studi relativi alla green economy e in particolare alle opportunità occupazionali, di vitale importanza per l’area alpina, che questa offre. Durante il dibattito, partendo dalla definizione di green jobs (lavori che riducono il consumo di energia e di materie prime, limitano le emissioni di gas serra, minimizzano la produzione di rifiuti e inquinamento e proteggono o risanano gli ecosistemi), si è giunti a una definizione di green economy abbastanza ampia: un’economia dalle risorse efficienti, socialmente inclusiva e scarsamente inquinante e che potrebbe garantire la riduzione della disoccupazione nelle aree montane e un aiuto per affrontare la crisi in atto.

Prendendo spunto dal Trentino Alto Adige e dai casi di green jobs presentati durante l’incontro, è possibile riflettere sulle medesime dinamiche che nelle Alpi in generale, e nella aree rurali montane piemontesi in particolare (Rapporto Ires Piemonte del 2013 sulla green economy in Piemonte), stanno emergendo. Ma come potranno influenzare lo sviluppo demografico montano in futuro? Quale relazione c’è fra sviluppo demografico e green economy? La green economy sarà sicuramente una strada da percorrere nei territori rurali e alpini per migliorare la qualità della vita (ne sono un chiaro esempio i servizi ambientali di cui molto spesso si parla), ma fino a che punto sarà necessario spingere e incentivare tali attività? Come evitare che si trasformino in attività drogate e viziose? Scopo delle politiche territoriali per la montagna, sarà dunque quello di stabilire quali green activities potranno essere impiegate nelle Alpi, per garantire uno sviluppo sostenibile e integrato, indispensabile affinché la green economy possa migliorare le condizioni socio-economiche di tali aree.
Federica Corrado  e Cristiana Oggero

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