Servizi di cittadinanza: la ricetta del Tsm

10 gennaio 2020

Il tema dei servizi di cittadinanza nei territori di montagna è stato ampiamente dibattuto negli ultimi anni ma non sempre le soluzioni sperimentate si sono rivelate efficaci. Dai trasporti alla scuola, dalla sanità ai servizi alla persona, appare necessario immaginare ipotesi originali che consentano di offrire alcune funzioni di supporto alla residenzialità, alla qualità della vita, alla partecipazione alle decisioni e alle scelte, alla coesione sociale e territoriale. I vincoli culturali e amministrativi sembrano oggi prevalere su quelli connessi all’orografia: laddove, infatti, esistono politiche pubbliche, progetti e iniziative appropriati i risultati non sembrano mancare. Ciò vale anche nel campo della formazione e l’esperienza ormai decennale della Step-Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio può essere significativa in questa direzione.
Costituita nel 2008 a seguito dell’approvazione del Piano Urbanistico Provinciale all’interno della tsm-Trentino School of Management, società consortile tra Provincia autonoma, Regione Trentino Alto Adige e Università di Trento, la Scuola ha avuto sin da subito tra i suoi compiti principali quello di promuovere, in senso esteso, la cultura e le competenze per il governo del territorio, del paesaggio e dell’ambiente. Lavorare per una crescita culturale diffusa e per l’acquisizione di competenze specialistiche ha richiesto di rivolgersi, da un lato, ad un insieme ampio di destinatari (dagli amministratori locali ai tecnici del sistema pubblico, dai professionisti ai rappresentanti dei soggetti intermedi, dalle scuole alle associazioni), dall’altro di “decentrare” la propria attività spostandosi dalla città di Trento, che è sede amministrativa della Scuola, ai territori della provincia. Non si è trattato di aprire nuove sedi distaccate oppure uffici periferici, né tanto meno di svolgere alcune attività in luoghi “ameni” e tranquilli rispetto alla città, ma di darsi un assetto istituzionale e organizzativo capace di “fare formazione” nei territori interagendo e valorizzando le culture e le competenze esistenti, sempre situate e locali. Una Scuola, quindi, “di territorio” e “per il territorio”.

Una scelta necessaria anche per la natura di molti temi: non è possibile, ad esempio, supportare i processi di pianificazione territoriale integrata dei territori che richiedono analisi, confronto e partecipazione, portando “pezzi” di comunità dalle valli in città, oppure lavorando in teleconferenza. Così come, ancora per esempio, non è possibile fare educazione alla cittadinanza attiva e responsabile, dalla quale dipendono molti comportamenti che si riflettono sulla qualità dell’ambiente e del paesaggio, con gli studenti delle scuole secondarie di primo grado se non partendo dalla conoscenza e dalla riflessione sul territorio nel quale essi vivono.
Alla base della capacità di operare in diversi contesti vi sono due scelte: la prima di natura istituzionale e la seconda di matrice organizzativa.

La prima scelta concerne la creazione di una governance partecipata della Scuola, che vede insieme nell’organo di indirizzo, la Provincia autonoma di Trento, gli ordini professionali degli architetti e degli ingegneri, il Consorzio dei Comuni, la tsm-Trentino School of Management. È stato questo il primo fondamentale passo, oggi probabilmente una condizione non rinunciabile, per presidiare un’idea educativa forte nel trattare in modo integrato temi relativi al paesaggio, all’ambiente e al territorio.
La seconda, quella di matrice organizzativa, riguarda la costruzione successiva di una serie di relazioni stabili, non gerarchiche e interdipendenti, con diverse organizzazioni pubbliche e private, scuole, associazioni che si riconoscono e si impegnano nella formazione e nella promozione del valore del paesaggio e nella cultura del governo delle trasformazioni territoriali. È questo il cardine attorno al quale si è realizzato in questi anni il progetto educativo della step nelle valli del Trentino riconoscendo quei territori stessi come portatori di culture e competenze significative.
Un’organizzazione a rete è un modello relativamente stabile di relazioni cooperative tra diversi attori che, pur mantenendo la propria autonomia e indipendenza, riconoscono di avere in comune un interesse formativo e si impegnano in processi di scambio, consapevoli che la cooperazione costituisce il miglior modo per realizzare i propri obiettivi e rafforzare la propria azione educativa. In questo senso, ogni istituzione, ogni organizzazione, ogni associazione, rappresenta un “nodo” di una “rete”. La step stessa si rappresenta come uno dei nodi di questo sistema nel quale l’amministrazione pubblica, l’università, gli organi di rappresentanza, gli ordini professionali, le associazioni ambientali, le istituzioni culturali, le scuole, possono trovare uno “spazio” di collaborazione per l’educazione e la formazione al paesaggio, all’ambiente e al territorio. Un luogo in cui generare dinamiche e azioni concrete che possono coinvolgere, di volta in volta e a seconda dello specifico intervento o progetto, soggetti diversi in un processo dinamico di scambio e di creazione di valore.
Anche la costruzione di alcuni dispositivi formativi ha favorito il decentramento delle attività secondo una logica di rete. Ad esempio la predisposizione di due mostre didattiche itineranti per le scuole secondarie, rispettivamente sui temi del governo del territorio e del paesaggio, ha permesso di progettare e realizzare nei territori azioni educative per docenti e studenti tessendo e alimentando relazioni che spesso hanno coinvolto l’intera comunità locale, come nel caso in cui gli stessi alunni sono diventati “guide” per la popolazione residente in visita alla mostra.
L’esperienza brevemente descritta, limitata ad un caso situato e senza alcuna pretesa di generalizzazione, credo possa aiutare la riflessione più generale sulla progettazione di servizi di cittadinanza nei territori di montagna che non necessariamente richiedono investimenti a volte anche ingenti che duplicano strutture e attività già presenti nei centri urbani ma che si fondano su un diverso modo di pensare le relazioni tra attori diversi appartenenti ad uno stesso sistema.
Gianluca Cepollaro, direttore di step-Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio presso tsm-Trentino School of Management

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