Primo meeting dei giovani di montagna

16 marzo 2010

Erano davvero tanti i ragazzi giunti a Torre Pellice per il “Primo meeting giovani di montagna” tenutosi venerdì 5 marzo. Oltre che dalla Val Pellice, arrivavano da Bormio, Bolzano, dalla Valle Trompia e da tante altre località dell’arco alpino. Un’occasione di incontro per discutere, giovani e meno giovani, di sostenibilità, vita in montagna e rapporti tra generazioni e tra giovani e istituzioni.
«Lo scopo è quello di allacciare rapporti tra realtà alpine per discutere di politiche giovanili», spiega Giovanni Borgarello, assessore comunale di Torre e membro della Rete sentieri di futuro, tra le realtà organizzatrici dell’evento. Il meeting è stato infatti realizzato grazie all’incontro di tre realtà differenti: il lavoro della Rete sentieri di futuro, Torino capitale europea dei giovani e dal Piano locale dei giovani della Val Pellice, meccanismo partecipato di realizzazione di politiche giovanili. «La riflessione che ci ha spinto a chiamare all’adunata i giovani di diverse valli alpine – continua Borgarello – è che sono loro il futuro delle nostre valli, ed è su di loro che dobbiamo scommettere. Dandogli dagli strumenti per poter crescere e formarsi alla cittadinanza attiva. E cercando di uscire dagli stereotipi dei giovani svogliati e incapaci con cui cercano di imbrigliarli».
Dopo la presentazione di amministratori ed educatori, la parola è passata ai ragazzi, che si sono attivati all’interno di una serie di laboratori su temi che andavano dall’energia all’alimentazione, per raccogliere alcune indicazioni da presentare, una volta sistematizzate, agli amministratori del territorio, in modo da poter indirizzare la panificazione delle politiche giovanili in ambito montano.
Nel corso del dibattito è stato evidenziato come manchi totalmente una letteratura delle politiche giovanili in ambito montano. Nonostante la crisi generale dell’educativa investa in pieno anche questi territori, dove i giovani, a causa della carenza delle offerte formative, sono costretti a lunghe trasferte che sottraggono tempo ad altre attività.
«Vorremmo arrivare a condividere un grande progetto comune – ha concluso Borgarello – magari con la costruzione di un Interreg su giovani, sviluppo locale e ambiente nelle Alpi».
Maurizio Dematteis

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