Terzo incontro del cluster: arte, paesaggio e turismo

16 luglio 2018

IT/Durante l’incontro si è scandagliato il rapporto tra arte, turismo, paesaggio e le specificità del nostro territorio montano. Insieme a Olivier Debelhoir, artista francese e Piergiorgio Milano, artista italiano, si è cercato di capire quali effetti l’arte possa avere sullo sviluppo di un territorio. Nei nuovi progetti dei due artisti verranno proposte delle “coreografie di montagna” dove pubblico e paesaggio saranno fondamentali. L’idea comune è quella di evocare e mettere in scena una nuova sensibilità per il territorio montano dove prenderanno forma le loro produzioni.

A seguire è intervenuto il professore Pierre Antoine Landel dell’Università Grenoble- Alpes, specializzato in sviluppo locale e territoriale. Il professore Landel ha sottolineato come la Francia, e anche l’Italia, siano in larga parte rappresentati da aree marginali-rurali, sulle quali bisogna quindi insistere con una serie di misure volte a favorire l’innovazione sociale. Una buona base per l’implementazione di misure innovative in aree marginali è partire dall’idea che ogni territorio è unico, e che per questo misure “copia e incolla” sono inutili e spesso controproducenti. Il territorio, inoltre, non deve semplicemente recepire un’iniziativa, ma deve essere coinvolto direttamente, deve farne parte partecipando alla creazione di percorsi creativi/artistici/culturali. Questo perché i turisti e i pubblici con le loro pratiche di consumo di oggetti, cibi e servizi trasformano i luoghi e di conseguenza le strategie di sviluppo dei territori.
La promozione turistica non deve in definitiva essere intesa come costruzione di politiche istituzionali sollecitate dall’alto, ma come un insieme di strategie complesse che consentano la “messa in scena” di performance da parte di un’ampia gamma di attori territoriali, inclusi i turisti e i differenti pubblici.
L’incontro è poi continuato con l’intervento di alcuni professionisti del settore turistico- culturale sui due versanti.
Matteo Negrin, direttore di Fondazione Piemonte Dal Vivo, ha portato all’interno del cluster due esperienze, quella delle Lavanderie a Vapore e del Festival di Vignale Monferrato. La Lavanderia a Vapore è il centro regionale per la danza in Piemonte. Un luogo denso di significati, collocato nei magnifici spazi ristrutturati della lavanderia di quello che era il più grande ospedale psichiatrico di Italia a Collegno.Tutta la programmazione connota la Lavanderia a Vapore come Casa della danza, luogo dove incontrarsi, partecipare e ballare, dove si può sperimentare divertendosi, perché si dà a tutti (dal pubblico agli artisti) la possibilità di esplorare i temi della creazione contemporanea, della danza e del benessere.
La programmazione del festival di Vignale, invece, rispecchia le potenzialità di un territorio dove una proposta spettacolare di qualità si coniuga con l’attrattività turistica di una terra Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Il cartellone è dedicato all’eccellenza della danza internazionale, spaziando nei diversi linguaggi dell’arte coreutica, per raccontarne contaminazioni e declinazioni, per incontrare pubblici eterogenei, attraverso una proposta artistica di livello internazionale in dialogo con tutti i soggetti coinvolti e il territorio.
Per il versante francese è Céline Sain Martin, co direttrice del festival “Scenes Obliques”, a portare la sua testimonianza in merito al tema “Arte al servizio del paesaggio e dello sviluppo turistico”.
Fin dalla sua origine, Scènes Obliques risiede e lavora sulle terre di montagna.
Il suo particolare posizionamento geografico offre uno sguardo acuto sul mondo circostante, distanziato, sensibile e diverso. Abitando questi spazi improbabili, nelle loro dimensioni molteplici e a volte precarie attraverso singolari espressioni artistiche, il festival suggerisce la possibilità di un nuovo “spazio culturale” mobile. Privo di qualsiasi luogo dedicato al divertimento o di rappresentanza, Scénes Obliques ha quindi invitato a scivolare negli spazi vuoti, siti del patrimonio umanitario, caffè- villaggio, rifugi, ma anche pendii, cime e spazi aperti. Nelle pieghe di questi paesaggi, Scènes Obliques è stata capace di inventare luoghi di espressione artistica a beneficio di tutti.Tutto questo a partire dalla convinzione che il mondo dell’arte non sia un mondo a parte.

A concludere il cluster l’intervento di alcuni studenti dell’Université Savoie Mont Blanc che hanno presentato lo stato di avanzamento della ricerca del progetto “Corpo Links Cluster” in merito allo studio sui pubblici e i rapporti tra arte, cultura e territorio. Scopo di questa ricerca è di comprendere le caratteristiche specifiche del territorio transfrontaliero al fine di inserirvi nel modo più adeguato i lavori degli artisti.
Si tratta di ancorare la creazione e l’innovazione a un sistema esistente di attori locali, portatori di una cultura in senso ampio: turistica, sportiva, economica. Studi e analisi scientifiche permetteranno quindi di determinare le specifiche nazionali o transfrontaliere del territorio, perché il progetto “Corpo Links Cluster” possa diventare un fattore di valorizzazione delle risorse culturali esistenti e contribuisca a rafforzare l’attrattività dei luoghi. Proprio come il titolo del cluster suggerisce.

Chiara Mazzucchi

www.corpolinkscluster.eu

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Troisième rencontre du cluster: art, paysage et tourisme

FR/Mardi 5 juin 2018 à l’Université Savoie Mont Blanc – siège de Chambéry – a eu lieu la troisième rencontre du Cluster dédiée au thème “L’art au service du paysage et du développement touristique”.

Au cours de la rencontre on a sondé le rapport entre art, tourisme, paysage et les spécificités de notre territoire de montagne. Avec Olivier Debelhoir, artiste français, et Piergiorgio Milano, artiste italien, on a essayé de comprendre quels effets l’art peut avoir sur le développement d’un territoire. Dans les nouveaux projets des deux artistes seront proposées des “choréographies de montagne”, où public et paysage seront essentiels. Leur idée commune est celle d’évoquer et de mettre en scène une nouvelle sensibilité envers le territoire de montagne, où leurs productions prendront forme.

Ensuite est intervenu le professeur Pierre Antoine Landel de l’Université Grenoble-Alpes, spécialisé en développement local et territorial. Le professeur Landel a souligné comme la France, et l’italie aussi, sont représentées en grande partie par des zones marginales – rurales, sur lesquelles il faut donc insister avec une série de mesures visant à favoriser leur innovation sociale. Une bonne base pour la réalisation de mesures innovantes en zones marginales consiste à partir de l’idée que chaque territoire est unique, et que pour cette raison les mesures “copié-collé” sont inutiles et souvent contre-productives. Le territoire en outre, ne doit pas tout simplement accepter une initiative, mais il doit y participer directement, en faire partie, et participer aussi à la création des parcours créatifs/artistiques/culturels. Ça parce que les touristes et les publics avec leurs pratiques de consommation d’objets, d’aliments et de services, transforment les lieux et par conséquent les stratégies de développement des territoires. La promotion touristique ne doit donc être considérée comme une construction de politiques institutionnelles sollicitées par les sphères supérieures, mais comme un ensemble de stratégies complexes qui vont permettre de “mettre en scène” des performances par un large éventail d’acteurs territorials, y compris les touristes et les différents publics.
La rencontre s’est ensuite poursuivie avec les interventions de certains professionnels du secteur touristique-culturel sur les deux versants.
Matteo Negrin, directeur de Fondazione Piemonte Dal Vivo, a apporté à l’intérieur du cluster deux expériences, celle des Lavanderie a Vapore et celle du Festival de Vignale Monferrato. La Lavanderia a Vapore est le centre régional de la danse en Piémont. Un lieu significatif, situé dans les magnifiques espaces rénovés de la laverie de celui qui a été le plus grand hôpital psychiatrique d’Italie à Collegno. Toute la programmation envisage la Lavanderia a Vapore comme Maison de la danse, lieu où s’incontrer, participer, danser. Chez la Lavanderia a Vapore on peut expérimenter en s’amusant en même temps, puisque on donne à tous (du public aux artistes) la possibilité d’explorer les thèmes de la création contemporaine, de la danse et du bien-être.
La programmation du festival di Vignale par contre, reflète le potentiel d’un territoire dans lequel une proposition de spectacles de qualité se relie avec l’actractivité touristique d’un territoire patrimoine mondial de l’Unesco. Le programme est dédié à l’excellence de la danse internationale, couvrant les différents languages artistiques de la danse, pour en raconter contaminations et déclinaisons, pour rencontrer des publics hétérogènes, à travers une proposition artistique de niveau international en dialoguant avec tous les parties concernées et le territoire. Negrin conclut en expliquant que son travail, par moyen des arts performants et les expériences de communauté, vise à être un antidote clair et puissant contre Netflix.
En ce qui concerne le versant français est Céline Sain Martin, codirectrice du festival “Scènes Obliques”, à porter son témoignage au sujet du thème “Art au service du paysage et du développement touristique”.
Depuis son origine, Scènes Obliques réside et travaille sur les terres de montagne.
La situation géographique particulière lui offre un regard perçant, éloigné, sensible et différent sur le monde qui l’entoure.
Habitant ces lieux particuliers, dans leurs dimensions multiformes et parfois fragiles, à travers des expréssions artistiques singulières, le festival avance la possibilité d’un nouveau “espace culturel” mobile. Dépourvu de tout endroit dédié à l’amusement ou de représentation, Scènes Obliques a donc lancé un appel à glisser dans les espaces vides, sites du patrimoine humanitaire, cafés, villages, refuges, mais aussi pentes, pics et espaces ouverts. Dans les plis de ces paysages, Scène Oblique a été capable d’inventer des lieux d’expression artistique au bénéfice de tous.
Tout ça à partir de la conviction que le monde de l’art n’est pas un monde à part.

À conclusion du cluster, des étudiants de l’Université Savoie Mont Blanc sont intervenus, pour présenter l’état d’avancement de la recherche du projet “Corpo Links Cluster” concernant l’étude des différents publics et les rapports entre art, culture et territoire. Le but de cette recherche est celui de comprendre les caractéristiques propres du territoire transfrontalier afin d’y insérer les travaux des artistes de la manière la plus appropriée.
Il s’agit d’ancrer la création et l’innovation à un système existant d’acteurs locaux, porteurs d’une culture au sens large: touristique, sportive, économique. Études et analyses scientifiques permettront donc de déterminer les spécifications nationales ou transfrontalières du territoire, pour que le projet “Corpo Links Cluster” devienne un facteur de mise en valeur des ressources culturelles existantes et contribue à renforcer l’actractivité des lieux. Tout comme le suggère le titre de ce cluster.

Chiara Mazzucchi

www.corpolinkscluster.eu

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