Il Massimo Mila di Ceresole Reale

3 aprile 2012

Il luogo:
Rifugio Massimo Mila
Borgata Villa 9, 10080 Ceresole Reale (To), 1583 slm
Tel. 0124 95.32.30
www.rifugiomila.it
info@rifugiomila.it

Ceresole Reale è un comune di poco più di 190 abitanti dell’Alta Valle Orco, in Provincia di Torino, con un’estensione territoriale di un centinaio di chilometri quadrati tra la Val d’Isère, oltre il confine francese, la Valsavarenche, Valle d’Aosta e la Val Grande di Lanzo.
I suoi centri abitati sono posti tutti al di sopra dei 1.500 metri di altitudine, e buona parte del territorio di sua competenza è incluso nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. Cosa questa non di poco conto, sia dal punto di vista storico che naturalistico. Perché la presenza di un Parco importante come quello del Gran Paradiso, nato in seguito alla donazione delle riserve di caccia di Re Vittorio Emanuele III allo Stato nel 1919, ha sicuramente contribuito a “modellare l’immagine” dell’intera valle, mantenendone intatto l’immenso patrimonio naturale.
Come ha contribuito a “creare” un’immagine della valle e di Ceresole nel corso degli anni la “massiccia” presenza di quella che ancora oggi viene chiamata “l’Azienda”, cioè l’Aem, oggi Iren. Interessata a partire dall’inizio del Ventesimo secolo a gestione e sfruttamento delle risorse idriche. Era il 1931 quando, alla presenza del principe ereditario Umberto di Savoia, veniva inaugurata la diga di Ceresole, e parallelamente la valle cominciava a legare la sua immagine e a caratterizzarsi, oltre che per lo storico Parco, per essere un bacino di acqua da bere e sfruttare, anche a vantaggio della pianura. Alla diga di Ceresole seguirono infatti  le costruzioni degli invasi idrici di Agnel e Serrù, la centrale di Vill e le dighe di Teleccio, Eugio e Valsoera, nel vallone di Piantonetto.

Il Parco e la presenza “dell’Azienda” sono due pezzi di storia importanti delle valli alpine come dell’interno nostro paese. Che si incontrano all’interno del Rifugio Massimo Mila di Cersole Reale, in borgata Villa. Realizzato proprio in un edificio dismesso dalla società di gestione degli impianti idrici, con il suo stile tipico dell’epoca, situato sul confine del territorio del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
L’avventura del rifugio Massimo Mila parte da un’idea della locale Associazione amici del Gran Paradiso, nata nel 1996 con l’idea di costruire un ponte tra i numerosi villeggianti e i pochi residenti (la popolazione di Ceresole Reale passa dai 190 residenti durante l’inverno ai 3 o 4000 durante l’estate). L’Associazione da qualche anno stava maturando l’idea di gestire un rifugio, quando è venuta a conoscenza del fatto che l’Azienda elettrica metteva in vendita una struttura. Ha fatto la sua offerta e, dopo due anni spesi per la ristrutturazione, nell’estate del 2002 ha inaugurato il rifugio. «Qui c’è un turismo molto povero – spiega Guido Novaria, presidente dell’Associazione – e una politica turistica vera non è mai stata fatta. La gente viene principalmente a luglio e agosto, e questo è il vero dramma per chi deve gestire un’attività. Noi fin dall’inizio abbiamo deciso di offrire altro rispetto a quello che c’era. Offriamo natura e cultura. Senza dimenticare ovviamente i sapori e lo sport». E in dieci anni di attività la struttura è riuscita a trasformarsi da centro dei lavori legato “all’Azienda” a centro di lavoro legato alla montagna. Che accanto all’offerta escursionistica e sportiva, portata avanti insieme a guide e altre realtà del territorio, propone un fitto calendario culturale. Frutto dell’attento lavoro dell’Associazione Amici del Gran Paradiso, vero “motore culturale” della valle e “trait d’union” tra la struttura ricettiva e le altre realtà pesenti in paese quali la Biblioteca della Montagna “Gianni Oberto” istituita presso la vicina Cà dal Meist, o la Casa Gran Paradiso, con le sue serate culturali realizzate nella sala multimediale aperta a residenti, villeggianti e turisti di passaggio.

Ma la vera svolta per l’Associazione e per il Rifugio Massimo Mila è stata la realizzazione dell’adiacente PalaMila, un guscio in legno con copertura lamellare nato per ospitare spettacoli in quota. E che quest’anno, in occasione del decimo anniversario del rifugio, offre un calendario di 24 appuntamenti.
Maurizio Dematteis

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