Il laboratorio della valle di Susa diventa un format per tutto l’arco alpino

18 luglio 2017

Con la terza edizione del Laboratorio Alpino per lo sviluppo, svoltasi a Oulx nel settembre 2016, Cipra Italia ha coordinato nell’arco di tre anni una fase di dialogo e confronto con il territorio della valle di Susa, specialmente con i territori di alta valle, che ha visto coinvolti amministratori locali, imprenditori, rappresentanti di categorie, istituzioni locali, soggetti sociali e culturali, giovani e studenti. Il Laboratorio ha avuto come punto di riferimento l’applicazione dei principi contenuti nella Dichiarazione Popolazione e Cultura per costruire un nuovo orizzonte di percorsi possibili di sviluppo locale sostenibile. Le attività intraprese da Cipra Italia nell’ambito del Laboratorio sono state sostenute dalla Compagnia di San Paolo all’interno del progetto Torino e le Alpi, pur mantenendo uno sguardo che ha ampliamente superato i confini regionali, arrivando ad un confronto con diversi territori alpini, in primis attraverso la comunicazione di buone pratiche.
Questo aspetto è sempre stato considerato centrale da Cipra Italia, la quale ha portato avanti una comunicazione dei risultati work in progress sia con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare sia con il Segretariato della Convenzione delle Alpi.
In questa direzione, nel mese di giugno 2017 è stato ratificato un accordo tra Cipra Italia e Segretariato della Convenzione delle Alpi, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, nel quale si definiscono una serie di azioni che verranno svolte sia a livello di area sperimentale (alta valle di Susa) sia a livello panalpino. Queste azioni riguardano in sintesi: a) la costruzione di linee guida per la definizione di una piattaforma di dialogo con la società locale alpina in vista dell’applicazione dei contenuti della Dichiarazione Popolazione e Cultura, estratte dal percorso sperimentato in valle di Susa; b) presentazione e conclusione del progetto sperimentato in valle di Susa; c) individuazione di aree pilota in ambito alpino in cui trasferire l’applicazione di queste linee guida; d) disseminazione del percorso in ambito alpino nazionale e internazionale.

La scelta di concentrare l’operato su queste azioni è determinata dalla volontà di Cipra Italia e dei partner di questo accordo di costruire sempre maggiori occasioni di condivisione di opportunità e di scambio di idee e progetti tra le diverse comunità alpine, rafforzando così le reti esistenti e possibilmente costruendone di nuove. E’ importante comprendere le complementarietà esistenti tra le diverse montagne alpine al fine di costruire un sistema alpino forte e integrato. Il percorso svolto in valle di Susa non solo è stato pensato con elementi di trasferibilità (di tipo metodologico e applicativo) ma anche nell’ottica di sperimentare, una volta completato, la possibilità di dialogo con territori altri, dal sistema dolomitico a quello delle alpi bavaresi (ad esempio) che condividono in realtà molte questioni aperte a partire dal cambiamento di tradizionali modelli di sviluppo a quello del rapporto città-montagna.
Questo accordo costituisce dunque un’importante occasione per le comunità alpine per essere maggiormente dentro ai processi panalpini di definizione delle politiche dal momento che la mission di Cipra Italia è anzitutto quella di rappresentare quella parte della società civile che riconosce la necessità di portare avanti uno sviluppo sostenibile della montagna e di farla diventare protagonista nella definizione di percorsi innovativi. Inoltre, questo lavoro, trovando oggi accordo con Ministero dell’Ambiente e Segretariato della Convenzione, definisce formalmente un modello diverso di partecipazione degli attori delle comunità alpine ad un laboratorio di sviluppo, il quale si esplica appunto in maniera transcalare, essendo le azioni concordate con il livello nazionale e panalpino.
Federica Corrado

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