I paesaggi terrazzati dell’Alto Eporediese

22 ottobre 2020

Lavorare con la comunità alpina dell’Alto Eporediese alla valorizzazione del paesaggio terrazzato per generare nuovi percorsi sociale e imprenditoriali in un quadro di green economy. E’ questa la nuova sfida che l’Associazione Dislivelli, in collaborazione con l’Unione Montana Mombarone, si appresta a cogliere, grazie al sostegno della Fondazione Time2, attraverso il Bando Prossimi.
Paesaggi terrazzati dell’Alto Eporediese”, questo il titolo del progetto, si propone di partire dal riconoscimento del patrimonio locale dei terrazzamenti in pietra, portatore di radici e valori culturali specifici, per attivare azioni di welfare generativo, micro-imprenditorialità e cura del territorio. Un territorio che grazie a questi terrazzamenti, come scritto nel “Piano Strategico del Mombarone” sottoscritto da tutte le amministrazioni locali, possiede un importante “landmark naturale” da mettere al centro delle politiche future di sviluppo dell’area.
Siamo in una zona di confine tra la Valle d’Aosta e il Piemonte, un’area di cerniera tra la montagna alpina e le colline moreniche della Serra. Nell’Alto eporediese il paesaggio, plasmato dai ghiacciai in epoca quaternaria, è abitato in maniera diffusa a partire dal Medioevo, e l’area si trova lungo il percorso della via Francigena.
I comuni di Andrate, Borgofranco, Carema, Chiaverano, Lessolo, Montalto Dora, Nomaglio e Settimo Vittone, riuniti nell’Unione montana del Mombarone, sono portatori di un rilevante patrimonio culturale e storico in cui si avvicendano ambienti naturali e montani, aree lacustri, ma soprattutto terrazzamenti vinicoli in pietra con i caratteristici “tupiun” e “pilun” e architetture medievali.

Si tratta di un ambito demografico stabile (circa 14.000 abitanti) con leggero incremento tra il 2001 e il 2011 (+0,5%), caratterizzato da un’economia che vede il settore secondario impiegare oltre un terzo degli occupati, seguito da quello terziario con attività ricettive e di ristorative disseminate sul territorio. In questo contesto si inserisce anche un ricco settore agricolo di qualità, con oltre 180 piccole imprese, che grazie alle particolari condizioni microclimatiche, conserva un paesaggio terrazzato di origine medievale, caratterizzato dalla presenza di muretti in pietra e dalla coltivazione della vite e del castagno. Un ambiente in cui le comunità locali, che hanno saputo mantenere attività di agricoltura e viticoltura di pregio, generano elementi di originalità che rendono questo paesaggio attrattivo, al pari di altri più conosciuti e celebrati.
Comunità, territorio e paesaggio, quindi: sono queste le parole d’ordine per avviare all’interno di questo territorio particolare un insieme di azioni che mirino all’inclusione sociale, con attenzione particolare ai soggetti oggi esclusi dal mondo del lavoro, e ad aumentare la sensibilizzazione della comunità nella valorizzazione e cura dei beni comuni. Perché nonostante ci siano un numero non irrilevante di piccole aziende agricole, il paesaggio terrazzato dell’Alto Eporediese rimane ancora scarsamente valorizzato, con fasce di coltivo abbandonate e muretti in pietra che rischiano di franare a valle. Inoltre la crisi economica che ha coinvolto negli ultimi anni il nostro Paese, anche in queste aree ha aumentato il numero dei disoccupati e fatto crescere la fascia di giovani che faticano ad entrare nel mondo del lavoro. Tutti soggetti che potrebbero trovare sbocco in un’agricoltura di qualità, nella manutenzione del territorio o nell’indotto legato al turismo esperienziale.

Le azioni che verranno intraprese all’interno del progetto “Paesaggi terrazzati dell’Alto Eporediese”, saranno mirate quindi a promuovere uno sguardo inter-generazionale e intra-generazionale, a sostenere e incentivare la rete tra le realtà economiche legate alla produzione agricola, vendita dei prodotti locali e ricettività, riattivare territori terrazzati di proprietà comunale in abbandono, costruire sinergie con le realtà sociali e culturali del territorio, creare spazi di visibilità che restituiscano un’idea di “filiera” del territorio terrazzato per richiamare nuovi turisti interessati.
Un progetto ambizioso dunque, che Unione montana del Mombarone, Associazione Dislivelli, insieme ad alcuni imprenditori locali, si apprestano a portare avanti con l’aiuto di una serie di realtà specializzate come il Gruppo Terre Alte del Comitato Scientifico Centrale CAI, l’Associazione Sweet Mountains e la Cipra Italia, realtà sostenitrici del progetto.
Maurizio Dematteis

Info: https://fondazionetime2.it/progetti/bando-prossimi/paesaggi-terrazzati-dellalto-eporediese/

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