Gli impollinatori delle Alpi

7 giugno 2019

Le api, oltre che per la produzione di miele, sono insetti essenziali per l’impollinazione; anche gli altri apoidei selvatici, sia sociali che solitari, sono altrettanto importanti perché possono in alcuni casi volare a temperature più basse delle api. Per proteggerli e garantire la loro sopravvivenza sono necessarie due condizioni: piante da fiore adatte come fonte di cibo e piccole strutture idonee per nidificare. Il ruolo prevalente dell’ape nell’impollinazione delle piante spontanee e coltivate è universalmente riconosciuto essendo tra gli insetti sociali il più diffuso e costituendo colonie di notevole consistenza numerica. La ricchezza per numerosità e diversità delle specie pronube (gli insetti che trasportano il polline da un fiore all’altro permettendo l’impollinazione) è poi un ottimo indicatore dello “stato di salute” dell’ambiente. Purtroppo a livello mondiale la presenza di questi insetti è fortemente diminuita a causa principalmente dell’utilizzo di pesticidi da parte dell’agricoltura intensiva. Anche il cambiamento climatico sta seriamente minacciando questi insetti e mettendo in difficoltà la produzione di miele e l’impollinazione.

La Cipra, in collaborazione con la rete di Comuni “Alleanza nelle Alpi” e  l’associazione “Città alpina dell’anno”, sta portando avanti un progetto che mira a tutelare le api e gli insetti impollinatori. BeeAware!, questo il nome dell’iniziativa, è cofinanziata da una Fondazione per la protezione degli animali e dal Ministero federale dell’ambiente tedesco. Nelle diverse regioni pilota dell’arco alpino il programma mette a disposizione esperti di api che accompagnano i comuni. Sono previste misure di conservazione e miglioramento degli spazi naturali adatti ad ospitare le api: cura di ambienti ricchi di fioriture; sfalcio e pascolo di prati con tempistiche scaglionate in maniera da garantire continuità di fioriture; messa a dimora di piante da fiore e arbusti; siti di nidificazioni per api selvatiche; mantenimento delle superfici fiorite all’interno delle aree urbanizzate; aree colonizzate da piante pioniere o ruderali; aree verdi utilizzate in modo estensivo o incolte. Anche una oculata gestione di giardini, aree verdi e spazi pubblici, aree industriali e urbane, bordi delle strade e tetti di edifici può contribuire a salvaguardare questi importanti insetti. Tra le regioni pilota, nelle Alpi italiane abbiamo il Gal Escartons Valli Valdesi, il Comune di Capizzone in Valle Imagna (Lombardia) e l’Unione Territoriale delle Dolomiti Friulane (Uti).

Aspromiele, Associazione Regionale Produttori Apistici del Piemonte, accompagna il progetto BeeAware! per la regione Pilota del GAL Escartons Vali Valdesi. Il comune di Capizzone, che si avvale del supporto dell’Associazione produttori apistici della provincia di Bergamo, ha messo in campo una serie di iniziative a tutela e sostegno delle cosiddette “api solitarie” che non sono altro che insetti impollinatori con un potenziale persino superiore a quello delle comuni api da miele. Anche l’Uti delle Dolomiti Friulane si avvale delle competenze di organizzazioni regionali di apicoltori. Una delle misure previste nelle tre aree pilota è la realizzazione di un “Bee hotel”, ossia una costruzione artificiale fatta esclusivamente con materiale naturale (principalmente legno) che ha lo scopo di fornire rifugio e luogo di nidificazione per questi fondamentali ed instancabili insetti impollinatori.
BeeAware! Prevede inoltre una vasta attività di comunicazione e pubbliche relazioni. Un blog specifico è da poco stato aperto e messo a disposizione sia delle regioni pilota coinvolte nel progetto che di tutti gli interessati.
Francesco Pastorelli

info: http://beeaware.blog/it/author/cipra/

www.cipra.org/it/cipra/italia

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