Dario*, operaio specializzato

6 luglio 2016

Le pareti del mio ufficio sono fatte di roccia; la montagna per me è infatti il luogo di lavoro. Mi è sempre piaciuto arrampicare e andare per i monti, e allora nel tempo ho cercato di fare in modo che diventasse parte della mia professione Mi occupo di disgaggi, demolizioni, bonifiche, lavori edili, e opere di ogni tipo in quota. All’occasione ho fatto anche il boscaiolo, e forse è stata la cosa più faticosa (ma questo era da un’altra parte del mondo). Il lavoro in un bel paesaggio all’aria aperta tante volte è rinfrancante, ma altrettanto spesso non si svolge in situazioni confortevoli; magari si tratta di stare appesi al freddo per ore usando un martello pneumatico, oppure di impacchettare una parete rocciosa con la rete metallica, mentre altre volte consiste più semplicemente nel consolidare una scarpata o fare la manutenzione a una strada. Allora cerco di concentrarmi solo su quello che sto facendo, dimenticandomi di quello che c’è intorno. Alla sera invece, una volta tolta la tuta, la montagna smette infine di essere lavoro e ridiventa il posto che amo, dove vivo e mi diverto.
Operando a stretto contatto con la montagna, ci si accorge che si muove e cambia continuamente. Questo però può trasformarsi in una grande opportunità di lavoro sul territorio per molti: ci sono sempre tante cose da sistemare, tante risorse da gestire meglio.

* Proviene dalla Basilicata, ma fin da bambino vive tra le Alpi, e ne rimane conquistato: da Cuneo a Tarvisio, passando per i Caraibi e la Nuova Zelanda, reinventandosi come pescatore, boscaiolo, carpentiere.

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