Da montagna e città a metromontagna: un cambiamento di paradigma
Con il volume “L’interscambio montagna città. Il caso della Città Metropolitana di Torino” (Dematteis, Corrado, Di Gioia, Durbiano, Franco Angeli, 2017), l’Associazione Dislivelli ha restituito il primo lavoro di un percorso di ricerca analitica sul tema del rapporto tra la città e la montagna, approfondendo cosa significa per una grande città avere un territorio montano con cui relazionarsi e con cui storicamente si è relazionata. Così attraverso una analisi quantitativa dei flussi di beni e servizi e una valutazione degli scambi corrispondenti, la ricerca ha iniziato a dare significato a quel “mutual benefit” proposto in sede europea tra territori rurali e territori urbani. Questo percorso ha portato alla costruzione di una nuova definizione concettuale che potesse interpretare l’attuale fase di trasformazione dei territori in cui montanità e urbanità tendono a combinarsi e ibridarsi per dare forma a nuove configurazioni e sistemi territoriali. Lo sguardo su questo tema si è poi allargato all’intero sistema Paese, coinvolgendo studiosi di diverse sedi universitarie, assumendo una interpretazione più ampia, così come emerge nel volume “Urbano montano. Nuove configurazioni e progetti di territorio” (Corrado, a cura di, Franco Angeli, 2021). Volume che mette un ulteriore tassello nella re-interpretazione dei territori della contemporaneità, mettendo a fuoco quel sistema di nodi e filamenti urbani lungo i quali si è diffusa non tanto e non solo una urbanizzazione più o meno continua ma soprattutto nuove forme di urbanità. Forme urbane inedite che non mettono in contrapposizione la cultura urbana con quella montana ma al contrario sperimentano, ibridano e producono nuove dimensioni territoriali che si coagulano intorno alle città piccole e medie delle Alpi e degli Appennini. Una riflessione che attraversa dunque tutto il sistema urbano montano del nostro Paese, facendo emergere le specificità e le differenze mostrando ancora una volta il potenziale di questa alchimia urbano montana.
Nel solco dunque di questi studi portati avanti all’interno dell’Associazione Dislivelli, l’8 ottobre 2022 nell’affollata Sala multiuso di Carvegno, frazione del comune svizzero di Cevio nella ticinese Vallemaggia, in occasione della 13° Edizione del Concorso letterario “Salviamo la montagna”, dedicato allo scrittore elvetico Plinio Martini e al vigezzino Andrea Testore, è stato conferito alla sottoscritta il Premio Internazionale “Salviamo la montagna” per la sezione “Montagna del futuro”. Il premio, promosso dalla Fondazione Valle Bavona, è legato ad un articolo dal titolo “Riannodare i fili tra città e montagna” (Corrado, Il Mulino, 2021). Articolo che ripercorre le riflessioni svolte sui territori urbano montani e sulla necessità di costruire politiche adeguate ed efficaci. Un Premio che arriva dopo un percorso sperimentale e in una fase in cui questo tema ha raccolto da parte di studiosi, politici, giornalisti numerose riflessioni. Oggi infatti la nostra Associazione vede i frutti di questo lavoro nella costruzione di un Assessorato alla Metromontagna della Città di Torino, nei volumi che sono stati pubblicati sul tema e nei diversi progetti politici che sono stati portati avanti anche nelle campagne elettorali. Questo pezzo del cammino è davvero cruciale: la metromontagna e più in generale l’interpretazione di configurazioni territoriali urbano montane sono letture interpretative che necessitano di una messa a terra attraverso progettualità puntuali che riguardano il welfare, il sistema produttivo, la costruzione di una nuova abitabilità. Su questi temi si concentra infatti il lavoro attuale dell’Associazione Dislivelli per continuare a contribuire nella costruzione di visioni per la montagna contemporanea.
Federica Corrado