Cultura alpina: da corso a master

1 luglio 2011

Circa un anno fa alcune testate giornalistiche, anche in versione Web, facevano esplicito riferimento alla cancellazione di svariati corsi di laurea dell’Università italiana, nella direzione di operare “tagli” secondo la recente riforma. Tra gli esempi spesso richiamati come progetti formativi ritenuti inutili o quanto meno “curiosi” veniva citato, anche dalla televisione nazionale,  un corso di laurea dell’Università di Torino sul “turismo alpino” non meglio definito. A seguito di queste lacunose notizie due articoli apparsi su Il Sole 24 Ore richiamavano lo smarrimento di interesse da parte di potenziali studenti e la preoccupazione della riconoscibilità e validità del progetto da parte dei regolari iscritti.

Il corso di laurea in Scienze e cultura delle Alpi è in realtà un progetto interdisciplinare unico in Italia per articolazione e ricchezza di materie e contenuti. Il corso, riconosciuto da più parti come funzionale alle esigenze degli abitanti dell’Euroregione alpina, grazie alla trasversalità curricolare offerta, prevede apporti di ben cinque Facoltà (Agraria “capofila” e Lettere e Filosofia, Scienze Matematiche, Fisiche e naturali, Scienze della Formazione e Scienze Politiche), “a costi e cattedre zero”, coerente con la strategia comunitaria nel settore Istruzione e Formazione, coinvolgente i giovani ed il territorio, l’educazione e il tessuto sociale (cfr. newsletter Dislivelli di luglio 2010).
Nel prossimo anno accademico il corso, per limitazioni ascrivibili ai cosiddetti requisiti minimi imposti da ulteriori dettagli della normativa ministeriale e recepiti dal Nucleo di Valutazione dell’Ateneo di Torino, non potrà essere attivato per il numero insufficiente di docenti da dedicare integralmente al progetto. Si tratta di un parametro assai discutibile  considerando che quasi tutti i docenti sono già regolarmente impegnati nelle facoltà di appartenenza e svolgono a titolo gratuito un ulteriore incarico.
Che ci fosse la necessità di tagli nei corsi anche dell’Ateneo di Torino non v’erano dubbi, ma che venissero inclusi progetti unici nel loro genere e riconosciuti per interesse e potenzialità di sviluppo dal mondo accademico, della ricerca e delle amministrazioni anche di altri stati della macroregione alpina è parso eccessivo.
L’obiettivo del corso (che conta attualmente una sessantina di iscritti) è formare professionisti in grado di operare al servizio di enti locali, consorzi e cooperative, società di gestione e di promozione turistica con competenze che vanno dal patrimonio storico-culturale a quello agrario-paesistico-ambientale ed idonei a gestire il ruolo essenziale delle Alpi e della “cultura alpina” nella conservazione delle identità locale, nazionale ed europea.
Per limitare i danni e mantenere viva l’essenza di un progetto interdisciplinare,  in accordo con i Presidi delle Facoltà di Agraria e di Lettere e Filosofia, nell’attesa di tempi migliori, viene proposto un progetto di master sul tema, denominato Scienze e Cultura della Montagna (acronimo pro-Mont).
Oltre alle due Facoltà proponenti si è subito manifestato interesse per il progetto da parte del Centro Interdipartimentale NatRisk sempre dell’Università di Torino,  della Scuola Forestale di Ormea che da diversi anni ospita iniziative formative nell’ambito dei diversi corsi di studio della Facoltà di Agraria, del comune di Ormea, particolarmente interessato a far svolgere studi e progetti sul proprio territorio con generosa disponibilità di strutture e risorse. Anche la FAO con il Mountain Partnership Secretariat, l’UNCEM e alcune associazioni come SoZooAlp (Società per lo Studio e la Valorizzazione dei Sistemi zootecnici alpini), AmAMont (Associazione internazionale interessata ai temi di valorizzazione dell’agricoltura alpina), il Museo dell’agricoltura del Piemonte e la stessa Dislivelli hanno tempestivamente espresso interesse a sostenere, a vario titolo, il progetto.
Il master si propone di formare competenze che per progettualità consentano di riconoscere e valorizzare componenti diversificate del patrimonio montano attraverso capacità organizzative e gestionali legate a iniziative di sviluppo. Esso intende rivolgersi preferenzialmente a laureati di primo livello provenienti da corsi di laurea con percorsi interdisciplinari  finalizzati all’identificazione  delle peculiarità scientifiche e culturali nel territorio montano.
Si intende offrire nuove possibilità di occupazione attraverso la trasformazione in opportunità delle diverse componenti del territorio alpino (climatiche, ambientali, agrarie, pastorali, zootecniche, forestali, antropologiche, sociologiche, linguistiche, ecc.), lo studio di itinerari inediti, l’illustrazione di siti interessanti e meno noti, l’ideazione di nuove forme museali ed ecomuseali e di turismo informato, consapevole ed eco-sostenibile, adeguate al mutare degli interessi e dell’evoluzione socioculturale della popolazione.
Il master che avrà durata annuale e dovrebbe partire nel 2012 si svilupperà su 60 CFU includendo diversi ambiti: le produzioni (agricoltura, pastoralismo e zootecnia montana), le problematiche ecologiche ed energetiche (ecologia montana, filiere acqua/legno-energia), i sistemi economico-politici montani e il diritto amministrativo, l’analisi e valutazione delle risorse ambientali montane e il marketing del turismo, l’area culturale (antropologia, etnografia, sociologia, sociolinguistica e dialettologia montana), l’area artistica (archeologia, storia, arte, musica) e la sicurezza (rischi geo-climatologici, percezione e prevenzione dei rischi naturali), l’architettura alpina, la paesaggistica, la cartografia e il telerilevamento.
L’obiettivo complessivo sarà dunque fornire competenze conoscitive aggiornate per la gestione della complessità del contesto alpino attraverso un approccio multidisciplinare orientato a una valorizzazione delle risorse in un quadro di sostenibilità delle componenti sociale, ambientale ed economica.
A breve, nuove informazioni sul master saranno a disposizione sui siti dei partner del progetto e sulla pagina web del corso di laurea interfacoltà di Scienze e Cultura delle Alpi.
Luca Battaglini

Info: http://turalp.campusnet.unito.it/do/home.pl

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