Alta Murgia: laboratorio per la “ruralità”del futuro

5 marzo 2020

Il paesaggio murgiano è il risultato dell’opera combinata dalla natura e dall’uomo, che insieme al clima hanno delineato la struttura di uno dei luoghi più singolari dell’area mediterranea. Secondo quanto emerge da recenti studi dell’Università di Bari, le origini geologiche dell’area sono antichissime, e corrispondono al punto più emergente della crosta terreste dell’antico grande continente “Adria”. Non a caso l’area è divenuta, nel 2004, un Parco Nazionale, che si estende per circa 70 mila ettari al confine fra Puglia e Basilicata, in un’area collinare cretacea e battuta dai venti, con un habitat caratterizzato dalla presenza di specie tipiche delle steppe eurasiatiche e da un paesaggio evolutivo nel quale gli scenari cambiano drasticamente ad ogni stagione.
Nel corso dei secoli, questo patrimonio è stato plasmato e preservato dall’uomo con un uso saggio e rispettoso delle risorse dell’area, che hanno costituito la base per l’alimentazione di intere generazioni e che oggi sono proposte nell’enogastronomia locale, nota per le sue qualità salutistiche.
Proprio per questa relazione fra uomo e natura, il Parco dell’Alta Murgia è diventato un esempio emblematico di “parco nazionale rurale”, titolo che divide con il parco nazionale delle isole Orcadi, in Uk, con il quale condivide progetti e sperimentazioni, primo fra tutti il “RuralFistr#AltaMurgia2020”.

Si tratta di un invito all’azione, che intende dimostrare come il potenziale degli ecosistemi ambientali evoluti possa apportare valori all’interno della connettività tra le aziende e la comunità rurali dell’Alta Murgia. Valori e contenuti del capitale naturale e culturale, alla base dell’alta qualità della vita dell’area, verranno messi a disposizione delle comunità rurali attraverso il potenziamento delle connettività non “invasive”, con notevoli benefici.
In collaborazione con Infratel Italia (la società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico per la diffusione della banda larga e ultra larga), il Parco ha avviato azioni e attività volte alla diffusione di tali connettività nelle aree rurali, per mettere gli attori del territorio in condizione di essere loro stessi partecipi e protagonisti dell’imponente valore economico emergente dalla digitalizzazione. Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia punta a diventare un “parco aperto”, un luogo in cui individui, gruppi, comunità e imprese, possano condividere valori e conoscenze; un interlocutore delle istituzioni storicamente deputate a questo ruolo, come scuole e università, coinvolgendole in una best practice rilevante per la loro missione, per una rigenerazione di modelli e stili di vita.

Il progetto è stato riconosciuto e premiato a Smau 2019 (la principale fiera italiana dedicata alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione) con il Premio Innovazione con la seguente motivazione: “Con l’obiettivo di ripopolare i territori rurali, è stato avviato il progetto “RuralFirst#AltaMurgia2020” con una visione verso un’innovazione del benessere degli abitanti allo scopo di creare la ruralità del futuro. Il Protocollo d’Intesa condiviso tra Ministro dello Sviluppo Economico, Ministero per i Beni e per le Attività Culturali e Regione Puglia intende diffondere nel territorio del Parco un’infrastruttura basata sulla connettività Wi-Fi free per lo sviluppo di piattaforme intelligenti sul territorio, l’attuazione di misure sperimentali e di buone pratiche di valorizzazione del patrimonio naturale e culturale”.
Grazie a questo progetto, il territorio sarà in grado di fornire maggiori servizi, diminuire il digital divide, e soprattutto fornire nuovi strumenti per una migliore governance del territorio. Come? Ad esempio attraverso pannelli digitali per orientare le scelte dei turisti verso una cultura del rispetto e della tutela dell’ambiente; incentivando la mobilità sostenibile all’interno dei confini del parco; realizzando una rete di collegamento tra le scuole; sviluppando la Terza Missione dell’Università italiana con hub innovativi e sperimentali capaci di generare lo sviluppo di applicazioni innovative; ma anche creando luoghi di assoluta tutela dalle connettività (free WiFi) per vivere la natura nelle sua funzione rigeneratrice con le guide del parco.
Il Parco Nazionale è stato scelto da Crea (Rete rurale nazionale e Legambiente Aree protette) come “Caso studio” per la definizione di nuovi modelli di governance per le misure agro-climatico-ambientali dei Psr all’interno delle aree protette. Un percorso di lavoro fatto di dialogo con gli interlocutori del territorio per avviare una mappatura di priorità e stakeholders e raccogliere informazioni attraverso interviste, questionari, workshop e dibattiti. Il “Living Lab” che si sviluppa nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, che grazie al Psr della Regione Puglia ha rafforzato la sua azione con due progetti sul tema delle azioni ambientali collettive con le aziende del Parco, muove dalla consapevolezza che acquisire l’adesione collettiva e coordinata da parte dei più beneficiari permetta di avere risultati ambientali ed ecologici più ambiziosi.
Domenico Nicoletti (direttore del Parco nazionale dell’Alta Murgia) e Filippo Tantillo

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